La casa che fu della famiglia di Gioachino Rossini diventa un percorso museale che rende omaggio al grande compositore. A Lugo, dove egli muove i primi passi del mirabile percorso segnato dalla sua straordinaria vocazione musicale, inaugura il nuovo allestimento della Casa museo a lui dedicata: il taglio del nastro è in programma sabato 24 ottobre alle 16 in via Giacomo Rocca 14, sede di Casa Rossini.
In occasione dell’inaugurazione, il 24 ottobre dalle 14 alle 20, via Rocca sarà chiusa al traffico nel tratto tra via Amendola e corso Mazzini.
Il Museo Rossini è composto di cinque sale, un breve corridoio e una fascinosa, sebbene minuscola scala ‘biografica’, che porta al piano superiore della Casa. Il filo conduttore che accomuna gli spazi museali è la musica. Lungo un breve tratto di corridoio, il racconto biografico accompagna alla Stanza del prodigio, inaugurata già nel dicembre 2018. Qui si offre il primo gioiello della casa: l’ascolto delle Sei sonate a quattro, composte durante gli studi a Lugo. Non appena il visitatore apre uno dei quattro spartiti, appoggiati su altrettanti leggii al centro della sala, prende avvio la linea melodica corrispondente, mentre la partitura di riferimento s’illumina in grande formato sui pannelli alle pareti. Quando tutti gli spartiti siano aperti, la composizione risuona per intero e il visitatore si ritrova avvolto dalla musica.
Il percorso continua al primo piano, con la Stanza della mappa: una distesa di cupole in cristallo, disposte lungo un sinuoso tavolo, disegna la grande mappa delle “geografie” di vita e lavoro del Maestro. Non appena si solleva una delle cupole, risuonano le note di una sua composizione. Di fronte, si entra nella Stanza della risonanza: una folata di parole sussurra ciò che scrittori, filosofi, musicisti e scienziati di tutto il mondo hanno detto di Rossini. Parole che trovano naturale riscontro nella piccola libreria sospesa, offerta alla consultazione. Ridiscesi al piano terra, si entra nell’ultimo spazio, la Stanza della dispensa. La ben nota passione di Rossini per la cucina affiora nei titoli dei suoi piccoli “peccati di vecchiaia”, composizioni spesso ironicamente intitolate a nocciole, rapanelli, sottaceti, fichi secchi e altro. Aprendo i cassetti della dispensa, ne scaturisce, in tutt’uno con la musica di Rossini, l’interpretazione visiva che ne dà Massimo Pulini, primo artista coinvolto nell’ambizioso progetto di tradurre in immagini le prelibatezze del Maestro.
Gioachino Rossini visse a Lugo da adolescente, tra il 1802 e il 1804. In questo periodo cominciò a comporre musica, facendo subito conoscere il suo immenso talento. Pur non avendo mai abitato l’edificio a due piani di via Rocca, appartenuto al nonno, Rossini lo ha sempre avuto particolarmente caro. Qui, nel 1992 sono stati celebrati i duecento anni dalla nascita, e la Casa, con il fondamentale contributo del Lions Club di Lugo, è divenuta sede di eventi culturali ed esposizioni d’arte. Nel 2018, durante l’anno rossiniano a 150 anni dalla scomparsa, ha preso corpo l’idea di trasformarla in museo dedicato al compositore.
La Casa museo sarà aperta il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Il progetto è stato cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei piani museali 2017-2018. L’inaugurazione si svolgerà nel rispetto delle disposizioni contro il Covid-19. Gli ingressi nei locali della casa-museo saranno contingentati per assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. È obbligatorio indossare la mascherina.
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