E45, adesso o mai più

Se non sarà inserita nel Pnrr per la Romagna sarà una brutta botta

CESENA. Ultima chiamata per la Orte – Mestre. Se nemmeno questo giro sarà realizzata l’autostrada che collegherebbe il Nord est col Centro sud Italia significa che non c’è la volontà politica di fare l’opera che (forse ingenuamente) continuo a ritenere una delle più importanti per il nostro paese, innanzitutto perché sarebbe una porta con l’Europa dell’Est. Purtroppo i primi segnali non sono buoni. Il primo elenco delle grandi opere stradali, sbloccate nei giorni scorsi con decreto del presidente del Consiglio non fa alcun riferimento alla E45.

La speranza è che ora sia inserita nel Pnrr o Next generation Eu o Recovery fund o come accidenti si chiama. In tal senso l’Unione dei Comuni Cesena – Valle Savio nel marzo scorso ha inviato una lettera, che al momento non ha ricevuto risposta, al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. I sindaci dell’Unione chiedevano di considerare l’ipotesi di inserire l’E45 tra le opere strategiche del ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ciò in considerazione sia dell’importanza strategica per il tessuto socio-economico di tutto il Paese, che per la necessità di adeguarla a moderni standard di sicurezza e viabilità.

Per inserirla nel piano ci sarebbero anche i soldi, servono circa nove miliardi di euro. Ma quelli non sono mai stati un problema. Il progetto originario e approvato dal Cipe prevedeva il project financing. Quindi a farsi carico delle spese sarebbe stato il privato. In prima fila c’era il gruppo Bonsignore. Però sarebbe nata una fortissima alternativa alla A1 (Milano/Napoli), quindi al gruppo autostrade e, di conseguenza, al polo di Bologna. Il nodo, a mio vedere, è tutto qui. Lo Stato deve decidere se dare il via libera alla realizzazione di un’opera che ne depotenzia un’altra. Dal punto di vista della sicurezza è indubbio che sarebbe una cosa da fare. Il problema è che a frenare è l’aspetto industriale. Incredibile, ma vero: pare che ancora una volta a fare la differenza possano essere i soldi.

Inoltre la Romagna perderebbe una grossa opportunità. La realizzazione della Orte-Mestre farebbe diventare Cesena (Pievesestina) il polo stradale più importante d’Italia, alla pari con Bologna. Ma a trarne enormi vantaggi sarebbe tutto il territorio soprattutto grazie ai collegamenti con il porto di Ravenna e l’aeroporto di Forlì. Si aprirebbero grandi opportunità sia per il turismo che per tutto il mondo produttivo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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