Quella banca non si salverà

Il messaggio di un informatore a Luca, cronista di punta di un quotidiano locale. La prima pagina di "Inferno e Paradiso", thriller ambientato a Cesena che sarà presentato domenica

CESENA. Domenica alle 17,30 all’Eliseo sarà presentato il mio libro: Inferno e Paradiso (314 pagine, Pegasus Edizioni). E’ un thriller ambientato a Cesena. Nel 2020 è arrivato al secondo posto nel premio letterario Montefiore, risultato grazie al quale ha ottenuto la pubblicazione. E’ la storia di Luca, giornalista di un quotidiano locale che mentre lavora sul crac di due banche un informatore lo spinge a seguire il caso della morte di una donna che poi emergerà essere un omicidio. Il cronista quindi dovrà alternare il suo lavoro per trovare le notizie da pubblicare sui due filoni di indagine. Nel contempo è alle prese con una situazione sentimentale complicata con una donna bella e misteriosa che ha incontrato dopo oltre trent’anni. Adesso, come allora, mette in dubbio le sue certezze. Questa è la prima pagina del libro. 

Era appena rientrato dopo la tradizionale corsa mattutina. Luca era un podista amatoriale di discreto livello. Andava a correre a giorni alterni e, come minimo, percorreva dieci chilometri. Impiegava tra i cinquantatre e i cinquantotto minuti. Dipendeva dalla voglia che aveva di cercare il limite. Era da più di dieci anni che lo faceva. Preferiva uscire da solo. Così si poteva gestire. Gli piaceva ascoltare il suo corpo e tarare l’andatura in base alle risposte che riceveva. Quando, invece, era in compagnia doveva adattarsi. Inoltre quando era solo riusciva a concentrarsi su quello che stava facendo. Non pensava a nulla. Focalizzava lo sguardo sull’asfalto, oppure sulla riga che è a fianco della carreggiata o ad un punto preciso. Metodo che riteneva infallibile per svuotare la mente e  scaricare le tensioni.  

Quella mattina aveva percorso oltre quindici chilometri, quasi al massimo. La sera precedente, dopo il lavoro, era andato in pizzeria con alcuni colleghi e si era appesantito. Quando succedeva usava la corsa per smaltire gli eccessi.  

Aveva da poco superato i sessant’anni. Era giornalista professionista. Da oltre vent’anni anni era assunto in uno dei tre quotidiani della sua città. Nei diciotto anni precedenti aveva lavorato prima in tivù, poi sempre nell’editoria quotidiana, ma in un’altra città. A cavallo dei quarant’anni fece la scelta di tornare a casa. In passato era stato un ottimo cronista di nera e giudiziaria. Il meglio lo aveva dato negli anni trascorsi a Rimini. Esperienza immediatamente precedente a quella del ritorno nella città natale.  

Quando entrò in casa la prima cosa che fece fu guardare il cellulare.  Quando correva non lo portava con sé. Era forse l’unico momento della  giornata nel quale se ne separava. Il telefono era uno strumento fondamentale per il suo lavoro. Non c’erano chiamate, ma diversi messaggi. Quasi tutti su Whatsapp.  Li scorse in fretta. Quattro riguardavano il lavoro, uno era interessante. Ad inviarlo era un impiegato della Banca d’Italia di Forlì, un uomo di circa sessant’anni che da anni era il punto di riferimento di Luca. Un’amicizia nata quasi per caso. Entrambi appassionati di cucina, si erano conosciuti durante una serata organizzata dalla condotta di Slow food.  

Non si sentivano spesso, ma quando succedeva Luca si garantiva una notizia interessante, come quella volta. Il messaggio era molto chiaro:  “La banca non si salverà.”  

“Ah..però!!” Commentò Luca tra sé non sorpreso dalla notizia. Sapeva che il principale istituto di credito cittadino era in difficoltà, ma si augurava che si potesse salvare. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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