Il Pd abbandonato dagli operai

Sondaggio del Corriere della Sera e i Democratici dovrebbero porsi delle domande

CESENA. Forse per il Pd è arrivato il momento di porsi delle domande. Il sondaggio pubblicato ieri dal Corriere della Sera e realizzato da Nando Pagnoncelli attesta che il PD è sempre più lontano dalla classe operaia. 

Dalle rilevazioni emerge che il Pd ha un elettorato più maschile, di età più matura (il 60 per cento ha più di 50 anni), più istruito (il 61 per cento è diplomato o laureato, dieci punti più della media), di condizione economica medio alta (42,5 per cento, 15 punti più della media), uno si tre è pensionato, il ceto impiegatizio e dirigente è più presente rispetto alla media (33, più dieci per cento rispetto alla media). Ma operai e disoccupati sono pochi, sedici per cento contro una media del 26,4. È poco, soprattutto in considerazione del fatto che gli operai un tempo erano la base della sinistra.

Perché questo è successo? Indubbiamente la fine delle ideologie ha contribuito e il populismo è stato un altro elemento importante. Però rischiano di essere foglie di fico. Un partito non perde la sua base storica perché il mondo è cinico e baro e neppure per concause. Il motivo principale è che non riesce più a parlare a quella classe sociale. I piddini si sono imborghesiti? Forse. Una cosa pare certa: a forza di dire che bisogna parlare alla testa e non alla pancia si corre il rischio di essere considerati degli snob.

Il guaio peggiore è un altro: la classe operaia si è allontanata dal Pd nonostante i democratici propongano molte soluzioni che potrebbero essere gradite a quel tipo di elettorato. Il che significa che non si riesce a far passare il messaggio. Il tutto perché manca il contatto diretto. Del resto non è un caso che gli operai votino per la Lega, lo scrive sempre il Corriere nell’analisi di ieri. E’ indubitabile del resto che il Carroccio abbia una maggior capacità di stare tra la gente. Lo disse Castagnetti in un dibattito al festival dell’Unità di Savignano. Da allora sono passati circa quindici anni, ma le cose (per il Pd) sono cambiate, ma in peggio.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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