C+C=Maxigross live al Bronson

RAVENNA. Sabato 25 febbraio (ore 21.30), il Bronson di Madonna dell’Albero ospita il concerto della band C+C=Maxigross.

Dopo due anni di silenzio discografico, il collettivo veneto C+C=Maxigross torna con Cosmic Res. Un’opera “psichedelicissima”, come direbbero loro, che cristallizza tutta l’essenza del collettivo, oggi rinvigorita da nuovi percorsi sonori e da una vena pop non convenzionale, ma fuori dagli schemi. Nove brani che scivolano lungo un fil rounge chiaro e coerente col sound dei C+C=Maxigross, ma che a ogni traccia si arricchisce di sfumature. In apertura, le In.Versione Clotinsky, duo alt indie-pop lo-fi da Ravenna (chitarra, voce e batteria minimale), con un’attitudine romantica e al contempo punk.

È uscito il 20 gennaio Cosmic Res, il nuovo album dei C+C=Maxigross, collettivo psichedelico che dopo due anni di silenzio riemerge con un rinnovato percorso discografico, anticipato dai singoli Ooh, and it makes me wonder e Io me ne sto fermo ad aspettare, usciti a novembre e dicembre 2022.

«La verità è che queste canzoni – spiega la band – sono nate ben prima di pensare a un disco e a cosa succede quando pubblichi un disco. Queste canzoni sono nate quando qualcosa, per la precisione qualcuno, è morto. Quando ci siamo ritrovati in due, Cru e Tobjah, a guardarci in faccia, sapendo che inevitabilmente c’era una sola cosa da fare. La verità è che, ancora una volta, solo quando non possiedi niente non hai più niente da perdere. Abbiamo suonato, registrato, improvvisato, scritto, pianto, urlato e gioito. Abbiamo cercato di meravigliarci della musica che a volte ci usciva librando leggera, a volte affondava pesante come un macigno. Abbiamo portato questo calderone di suoni e parole da Duck Chagall, co-fondatore del collettivo, e abbiamo rimescolato le carte, sempre alla ricerca dell’eterno stupore. Prima di partire il nostro Maestro ci ha insegnato com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. Probabilmente ci vorrà una vita intera per scovarla, e forse mai ci riusciremo. Ma quando un giorno ci dovremo fermare, e solo a quel punto guarderemo indietro, finalmente capiremo. Senza quell’obiettivo non saremmo mai riusciti ad arrivare fino a lì».

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