Classica Orchestra Afrobeat in Circles

RAVENNA. Il tempo e la vita non sono linee rette; sono un movimento circolare, una spirale che guida lo sguardo verso l’alto…e verso l’altro, perché la coscienza possa abbracciare questo nostro mondo profondamente e inevitabilmente interconnesso.

E se la musica è un rito collettivo, allora non stupisca che il nuovo traguardo della Classica Orchestra Afrobeat – da sempre sintonizzata sulle onde di una cultura policentrica, ibrida e armonica – si intitoli proprio Circles: sabato 8 luglio, alle 21 al Teatro Alighieri, il concetto di circolarità ispira la nuova produzione originale dell’istrionico ensemble diretto da Marco Zanotti, che sulla scena si circonda delle scenografie e installazioni “di riciclo” della Mutoid Waste Company, il collettivo nato in Inghilterra negli anni Ottanta e da tempo stabilitosi presso Santarcangelo di Romagna con la fondazione della città-comunità di Mutonia. In costumi creati per l’occasione e sfoggiando gioielli artigianali ricavati da vecchi strumenti musicali, l’irriverente e gioiosa Classica Orchestra Afrobeat ci invita alla riflessione su economia circolare, upcycling e sostenibilità, riflessione quanto mai urgente e necessaria nelle nostre tentacolari “città continue” in costante espansione, per dirla alla Italo Calvino. 

Riti, preghiere, canti e musica di molte culture antiche scelgono movimenti e geometrie circolari per esprimere il divino, la conoscenza profonda e, non meno frequentemente, la gioia; come se solo il cerchio – e non la linea retta che separa il passato dal futuro – potesse garantirci una reale comprensione delle forze che hanno fatto e fanno la storia della vita sulla Terra. Sono circolari le stagioni, le piogge, le orbite degli astri; sono linee rette la plastica, il cemento e la logica del profitto. Con un organico in bilico fra barocco e contemporaneo, la Classica Orchestra Afrobeat si fa voce di un possibile futuro prossimo in cui l’umanità accetti di essere parte di quel movimento a spirale che solo può garantire la sostenibilità della nostra presenza sul pianeta.  

La Classica Orchestra Afrobeat è composta da quattordici musicisti di estrazione mista – classica, barocca, popolare… – e, con la direzione di Marco Zanotti, abita un territorio di confine dove sonorità e peculiarità espressive degli strumenti della tradizione colta europea si mescolano a percussioni, canti e poliritmie africani. Il disco di esordio dell’ensemble, uscito nel 2011, è un sentito omaggio a Fela Kuti (del quale Zanotti ha anche tradotto e curato l’edizione italiana della sua biografia per Arcana) con la partecipazione di Seun Kuti e Oghene Kologbo. Dopo la presenza al Glastonbury Festival, arriva il secondo album Regard sur le passé (2014), che racconta l’epica dell’ultimo imperatore d’Africa, ospiti in scena Sekouba Bambino e Baba Sissoko. Dopo Polyphonie (2017), concept-album ispirato alla foresta e al canto dei pigmei, Circles è il nuovo approdo della Classica Orchestra Afrobeat.

La Mutoid Waste Company è un gruppo di scultori e performers fondato da Joe Rush e Robin Cooke nella zona di Shepherds Bush, Londra. Nel 1989 lasciano l’Inghilterra e iniziano una tournée in Europa con tappe ad Amsterdam, Berlino, Parigi e Barcellona. Nell’estate del ’90, su invito del Festival dei Teatri, arrivano a Santarcangelo di Romagna. La loro presenza diventa progressivamente stabile, con la creazione di un villaggio artistico presso una vecchia cava lungo il fiume Marecchia. A Mutonia, come la comunità è stata battezzata, la Mutoid Waste Company continua tuttora a svolgere attività performative e visuali a difesa del libero arbitrio e del recupero creativo del rapporto fra uomo e natura in un’ottica post-industriale.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro (ridotto 12 Euro);under 18: 5 Euro

Carnet Open (min. 4 spettacoli) -15% sul prezzo dei biglietti

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