Forlì durante l’occupazione tedesca 1943 – 1944

La storia di quel periodo raccontata da Mario Proli e da Gabriele Zelli 

Lunedì 6 novembre 2023, alle ore 20.45, presso la Sala Assemblee della Casa del Lavoratore, via Cerchia 98, Bussecchio (Forlì), si svolgerà un incontro dal titolo “L’occupazione tedesca di Forlì – 1943 – 1944” con interventi di Giorgio Barlotti, presidente del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Casa del Lavoratore, di Mario Proli, storico, e di Gabriele Zelli, cultore di storia locale.
Le attrici e gli attori della Cumpagnì dla Zercia: Susanna Fabbri, Loretta Fiumana e Giuseppe Brunelli leggeranno brevi testi in dialetto romagnolo dei poeti e scrittori: Arrigo Casamurata, Anna Maria Mambelli Gavelli, Leo Matteucci, Mario Vespignani. Intermezzi musicali di Claudio Molinari.
Nell’occasione potranno essere acquistati i libri “I giorni che sconvolsero Forlì – 8 settembre – 10 dicembre 1944” di Marco Viroli e Gabriele Zelli (10 euro) e “Il Sindaco – Giuseppe Ferlini – Predappio 1910 – 1944” a cura di Ludmilla e Serena Ferlini, con prefazione di Mario Proli e Gabriele Zelli (10 euro). A tutti i partecipanti sarà consegnata in omaggio copia del volume “Nei meandri del fiume Ronco”, che contiene un capitolo sulla battaglia per la presa di Forlì che si combatté nel 1944 proprio sul fiume Ronco.
 L’appuntamento è promosso da: Cooperativa Casa del Lavoratore, Circolo ARCI – Bussecchio, Comitato Pro Forlì Storico-Artistica.
Ingresso libero. Per informazioni: Gabriele Zelli: 3493737026.

I soldati tedeschi invadono Forlì 

Nel tardo pomeriggio dell’8 settembre del 1943 anche nelle case romagnole giunse la notizia dell’armistizio firmato qualche giorno prima a Cassibile dal maresciallo Pietro Badoglio. A comunicare al mondo la svolta nello scacchiere bellico europeo fu il generale statunitense Eisenhower alle 18.30, ora italiana, dai microfoni di Radio Algeri. La novità rimbalzò in Italia attraverso le emittenti straniere captate clandestinamente ancor prima dell’annuncio ufficiale che venne pronunciato da Badoglio, capo del governo sabaudo, attraverso il canale radiofonico dell’EIAR. Erano le 19.42. Si apriva così una fase dalle prospettive imprevedibili; uno scenario nuovo che, a Forlì, suscitò speranze nella fine della guerra. All’immediata sensazione di euforia subentrò la consapevolezza di dover fare i conti con i nazisti e il pensiero andò ai soldati italiani impegnati in Francia, in Grecia, nei Balcani e ai lavoratori in Germania. La preoccupazione divenne paura in seguito alla voce dell’occupazione di Bologna da parte dei tedeschi. Avendo previsto la decisione e in base a una programmazione definita, l’esercito di Hitler attuò il piano di occupazione di gran parte della penisola, dalle regioni del nord fino alla Campania, disarmando, catturando e uccidendo migliaia di soldati in Italia e sui fronti di guerra. Il 9 settembre 1943 gli alleati lanciarono l’operazione di sbarco a Salerno ed entro la fine del mese, con Napoli liberata, lo scenario si assestò sulla prima struttura di difesa tedesca, la Linea Gustav. In quelle ore drammatiche l’esercito era stato lasciato senza ordini e senza direttive dal Re e da Badoglio che avevano pensato a mettersi in salvo lasciando Roma per Brindisi, zona già in mano agli alleati. Fu il caos. Alla mattina del 9 settembre 1943 il Comando di difesa territoriale di Bologna, dal quale dipendeva il presidio militare di Forlì, era già in mano tedesca.
Il 10 settembre le truppe hitleriane presero il controllo dell’aeroporto di Forlì e da lì procedettero all’occupazione della città. Nelle stesse ore, prima con gli appelli lanciati via radio dalla Germania da gerarchi fra i quali Farinacci e Pavolini, e poi con la liberazione dal Gran Sasso di Benito Mussolini, avvenuta il 12 settembre, le forze fasciste cominciarono a riorganizzarsi sotto controllo tedesco. 
Dopo esser stato trasportato al sicuro oltralpe e aver rinsaldato il rapporto con Hitler, il Duce venne posto alla guida della nuova versione del fascismo, in chiave antimonarchica e sotto egemonia tedesca, rappresentata dalla Repubblica Sociale Italiana (Rsi). Mussolini decise di stabilire la sua base operativa a casa sua, cioè al Castello di Rocca delle Caminate. Qui venne convocato il primo Consiglio dei ministri della Rsi con lui presente. Fra il 27 e il 28 settembre 1943 fu raggiunto da gerarchi e fedelissimi che incontrò sotto stretta sorveglianza da parte delle SS presenti in zona con un presidio. In quelle stesse ore venne giustiziato il primo “sovversivo”. Il 12 settembre erano comparsi a Forlì manifesti a firma del feldmaresciallo Kesselring che decretavano l’inizio dell’occupazione tedesca, il controllo militare del territorio, lo sfruttamento del potenziale produttivo e dettavano durissime pene di ogni azione considerata sovversiva. Misure che, abbinate alla voglia di esaltare l’inflessibilità nelle repressione dei nemici, costarono la vita a un bracciante di Tredozio, Antonio Fabbri. Era stato fermato perché trovato in possesso d’armi. Il 24 settembre venne condannato a morte e il mattino successivo fu prelevato e portato alle Casermette dove venne ucciso. L’obiettivo era quello di render chiaro a tutti il livello di durezza della morsa tedesca che in effetti si esplicò in azioni di sorveglianza, controllo e repressione abbinate al massimo sfruttamento del potenziale produttivo.
Da quel momento in poi e fino alla Liberazione della città avvenuta il 9 novembre 1944, gli appartenenti alle SS e i militari tedeschi imposero il terrore e in tutto il territorio comunale e provinciale furono perpetrati molti eccidi e tentato con ogni mezzo di sopprimere le formazioni partigiane che si erano costituite nel territorio romagnolo.

Nella foto soldati tedeschi sul sagrato della chiesa di San Giorgio fotografati nel 1944 dal parroco don Carlo Zoli 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).