Antonio “Tonino” Spazzoli (1899 – 1944): presentazioni del progetto “Taccuino di una vita”

Ai partecipanti sarà consegnato in omaggio una pubblicazione che raccoglie parte della documentazione del progetto 

Giovedì 9 maggio 2024, alle ore 20.45, presso la Sala polivalente Don Bosco, via Luigi Ridolfi 29, Forlì, l’Associazione “Tonino e Arturo Spazzoli” e la Federazione Italiana Associazioni Partigiane (F.I.A.P.), organizzeranno un incontro durante il quale verrà presentato il progetto “Taccuino di una vita” in corso di realizzazione per l’ottantesimo anniversario della morte di Antonio (Tonino) Spazzoli (1899 – 1944). Interverranno: Antonio Spazzoli, presidente dell’Associazione “Tonino e Arturo Spazzoli” e coordinatore della Federazione Italiana Associazioni Partigiane (F.I.A.P.) di Forlì, Mario Proli, storico e saggista. Coordinerà l’incontro Gabriele Zelli.
Ai partecipanti sarà consegnato in omaggio una pubblicazione che riporta una parte della documentazione scritta e fotografica del progetto editoriale che sarà completato per il 19 agosto 2024. Ingresso libero. Per informazioni 3493737026.

Taccuino di una vita 

C’è un taccuino tra i materiali conservati da Antonio “Tonino” Spazzoli e rimasti in un cassetto di famiglia. Sulla copertina compare la scritta 1918. Un anno fatidico per lui, per la sua generazione, per l’Italia e per il mondo. È un’agenda militare. Gli appunti sono vergati a matita senza velleità di decoro, si direbbe come promemoria per sé stesso. Alla data del 1° gennaio riporta l’annotazione dell’attesa della partenza da Milano per Asso, in provincia di Como. Giorno dopo giorno Tonino traccia i suoi passi verso il fronte per essere inquadrato nella Brigata Calabria ma ha chiesto e continua a chiedere di entrare nei battaglioni d’assalto, gli “Arditi”; desiderio che si avvera il 25 gennaio con designazione a una sezione del VI Reparto che, successivamente, diventerà il IX Reparto d’Assalto. 
Nel giro di circa sei mesi dall’arruolamento, Spazzoli passa dal servizio al Deposito del 68° Fanteria alla linea del fronte in quella che, tra l’Altipiano d’Asiago, il massiccio del Monte Grappa e il fiume Piave, compare nei libri come “battaglia di contenimento” che fermerà l’avanzata austroungarica. Una corsa verso un appuntamento con la storia al quale il giovane Tonino si sente predestinato, seguendo l’istinto alimentato da ardore patriottico e fede repubblicana. 
Gli appunti sul taccuino si interrompono proprio con il suo arrivo negli Arditi. Non è dato a sapere se la fine delle annotazioni sia dovuta a un cambio di taccuino, o alla mancanza di tempo oppure al fatto che la quotidianità divenne, nelle settimane a venire, così caotica da renderne troppo complessa la fissazione sulla carta. Chissà. 
Il lavoro del lapis si interrompe dopo poche pagine mentre la sua vita avrebbe potuto riempire migliaia di altre pagine. Una vita fuori dal comune che, da quel fatidico anno di dolore e sangue, il 1918, lo vide sempre in prima linea su tanti fronti. Uomo di militanza quotidiana, passò dall’azione in armi all’azione di relazione, intelligence l’avrebbero chiamata gli angloamericani che lo ebbero come punto di riferimento affidabile nella lotta contro nazisti e fascisti. Leale, affidabile, coraggioso, altruista, generoso; intransigente e comprensivo, duro e gaudente, capace di mantenere attiva una quantità incalcolabile di rapporti con persone e mondi diversi. La personalità di Tonino Spazzoli è complessa, articolata, fuori dagli schemi. È difficilmente comprensibile senza tener conto di alcuni punti saldi: l’idea repubblicana (autodeterminazione dei popoli e contro la monarchia), la fede mazziniana (giustizia sociale e fratellanza universale), la sacralità dell’amicizia (un valore che lega persone amate e che viene prima di tutto). A parte quelle poche pagine di taccuino, Tonino Spazzoli non si è raccontato e, a causa di una vita vissuta a intensità elevatissima – soprattutto se rapportata ai ritmi del periodo – chi ha scritto di lui si è fermato a singole pagine o a definire un’icona celebrativa. 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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