Il calendario 2024 della ditta Babbini dedicato a dodici antiche torri della Romagna 

... Sta come torre ferma, che non crolla... (Dante Alighieri)

Una torre è per sua definizione una costruzione a sviluppo verticale più o meno accentuato, isolata o facente parte di organismi edilizi più complessi, talvolta fornita di campane e orologio. In diverse civiltà e in diversi periodi storici le torri hanno avuto funzioni molto differenti: difensive, religiose, abitative, simboliche. Hanno indicato il grado di nobiltà in quanto solo le famiglie potenti e illustri potevano avere le possibilità economiche per costruirle. Sono divenute simbolo di dominio feudale, nonché dell’autorità politica quando facevano parte dei palazzi comunali. 
In origine avevano una funzione prettamente difensiva, con una base per lo più quadrata e di dimensioni ristrette, mentre l’interno era diviso in piani con pavimenti, scale di legno e a volte collegato a sotterranei destinati alla raccolta di provviste in caso di assedio.
Abitualmente sulla sommità delle torri civiche furono collocate delle campane destinate a scandire i momenti della vita quotidiana e civile di una città, differenziandosi così da un campanile, la cui funzione, per analogia, è legata alla vita religiosa. A partire dal XIV secolo si cominciò a munirla anche di orologio. L’orologio è un elemento simbolico utilizzato, specie graficamente, per rappresentare il tempo e il suo trascorrere in molti contesti: questo elemento iconografico ha sostituito in tale significato la clessidra, utilizzata fino al Medioevo, prima del diffondersi dell’orologio, come simbolo del tempo.

È proprio a partire da queste considerazioni che la Ditta Babbini S.p.a. di Civitella di Romagna ha dedicato il tradizionale calendario per l’anno 2024 a dodici antiche torri di Romagna, dopo che per il 2022 le foto che hanno accompagnato i mesi dell’anno ritraevano le rocche e i castelli più importanti del territorio, mentre per il 2023 la scelta era caduta sugli antichi ponti.
La pubblicazione, che è stata redatta anche quest’anno con la collaborazione di Marco Viroli e di Gabriele Zelli, cultori di storia locale, e dei fotografi Tiziana Catani e Dervis Castellucci, contiene anche brevi schede storiche dei manufatti fotografati, le cui immagini sono contenute nel calendario; schede che di seguito vengono riportate. 

Civitella di Romagna: Torre civica

Quello che resta del Castello di Civitella è frutto di molteplici rimaneggiamenti che si sono susseguiti nel tempo, resi necessari a causa delle distruzioni portate dagli attacchi subiti, nonché dai terremoti che hanno colpito la zona, in particolare quello del 1661. Dell’antica costruzione difensiva restano solo alcune tracce nelle mura e in alcuni sotterranei e nella porta principale sormontata da una torre, ricostruita in stile gotico tra il 1920 e il 1930. La torre fu abbellita nel 1842 da un grande orologio, mentre il primo risaliva al 1554.

Cotignola: Torre d’Acuto

Nel 1370 Sir John Hawkwood, celebre condottiero inglese conosciuto come Giovanni Acuto, ottenne in feudo Cotignola da Papa Gregorio XI. Negli anni successivi fece costruire sistemi di fortificazione attorno alla località e, nel 1376, la torre che oggi porta il suo nome. Sulla torre, ricostruita nel 1972, è stata nuovamente installata la campana civica, detta “E’ Campanòn”, rimasta indenne quando il manufatto venne fatto saltare dai tedeschi nel 1944 durante il Secondo conflitto mondiale. Essa porta inciso l’elenco degli eventi da segnalare alla popolazione, cioè in caso di guerra, di incendi, di straripamenti del fiume Senio, di pericolo determinato dall’assalto di briganti, di convocazione della Civica amministrazione e per le festività.

Oriolo dei Fichi: Torre esagonale 

La progettazione della Torre di Oriolo è attribuita all’architetto Giuliano da Maiano (1432 – 1490), nonostante non siano mai stati trovati documenti confermativi. Non si tratta di una torre civica e per secoli è stata utilizzata per presidiare il territorio. È situata nella splendida campagna faentina a ridosso del piccolo nucleo abitato di Oriolo dei Fichi, sui primi contrafforti dell’Appennino, ed è caratterizzata da una terrazza panoramica mozzafiato a cui si accede con una scala a chiocciola, mentre la struttura del torrione è un esempio particolare di un mastio a pianta esagonale.

Rimini: Torre dell’orologio 

La prima Torre dell’orologio di Rimini fu costruita nel 1547. Nel 1875 subì la demolizione della parte superiore a causa di un terremoto. Dal 1750, insieme all’orologio, è presente un quadrante con calendario, movimenti zodiacali e fasi lunari. Nella parte sottostante è stato realizzato il Monumento ai Caduti del Secondo conflitto mondiale, periodo in cui la città fu bombardata massicciamente e distrutta per l’80%.

Galeata: Torre civica

La Torre civica di Galeata, che è situata accanto al Palazzo del Podestà e poggia su di un arco analogo a quelli dell’edificio limitrofo, ha verso la sommità un grande orologio, probabilmente presente fin dal 1613 (e riacquistato in seguito nel 1778 e 1844). Sul fronte è presente un’antica colonna in marmo, dalla quale, su un capitello in pietra scura a foglie d’acanto stilizzate, si innalza una croce bizantina in marmo, scolpita su ambo i lati (sul fronte un agnello e un pastorale, sul retro una mano benedicente) che indica quello che un tempo era l’ingresso della città, l’antica via Gallica, tuttora esistente.

Santa Sofia: Torre civica 

La piazza Matteotti di Santa Sofia è caratterizzata principalmente dalla facciata del palazzo Crisolini – Malatesta, ora sede del Comune, che si presenta con l’aspetto neogotico conferitogli dalla ricostruzione che seguì il disastroso terremoto del 1918. Interventi di demolizioni e danni causati dai terremoti hanno mutato nel tempo il volto e la funzione della torre a fianco del palazzo. Nel Cinquecento era il campanile della chiesa di Santa Maria; luogo sacro ora non più esistente. Nell’Ottocento diventerà Torre civica assumendo forme di stampo medievale come la foggia architettonica di Palazzo Vecchio a Firenze.

Brisighella: Torre dell’orologio 

La Torre dell’Orologio di Brisighella sorge su uno dei tre colli che dominano il paese dove
Maghinardo Pagani da Susinana, uno dei condottieri romagnoli più celebri, fece erigere un fortilizio nel 1290 per controllare il territorio circostante. Insieme alla Rocca costituì, fino al 1500, il sistema difensivo del centro abitato. La torre è stata danneggiata e ricostruita più volte, l’ultima nel 1850 quando vi fu posto anche l’orologio il cui quadrante è a sei ore, secondo il sistema orario italiano di quei tempi.

Modigliana: Tribuna e Torre dell’orologio

Sul torrente Tramazzo, nel centro storico di Modigliana, è collocata una Tribuna, una suggestiva costruzione a torre semicircolare che serviva da ingresso principale al castello ed era posta a difesa della cittadella in epoca medievale. Unica nel suo aspetto, è affiancata da due campanili: guardando il fronte, sulla torre di destra vi è collocato un orologio, l’originale fu sostituito nel 1845 da uno più moderno realizzato da uno specialista del settore, il modiglianese Domenico Cavina. La torre di sinistra è stata costruita nel 1787 per dare simmetria alla struttura.

Castrocaro Terme: Torre campanaria

Nel 1497 un fulmine colpì la Torre campanaria di Castrocaro che saltò in aria in seguito all’esplosione delle polveri da sparo conservate all’interno. Dopo essere stata ricostruita svolse per molto tempo le funzioni di bastione difensivo della parte bassa del paese, per poi diventare Torre dell’orologio intorno al 1610. Al suo interno ospita una campana di 13 quintali fusa nel 1841 dai F.lli Balestra di Cesena. Viene comunemente definita dai cittadini “il Campanone”.

San Leo: Torre campanaria

Il monumento che maggiormente connota e identifica la città di San Leo è il campanile-torre, un edificio di rara bellezza, emblematico esempio dello stile architettonico romanico. Le informazioni storiche sulla sua costruzione sono poche, anche se è quasi sicuramente contemporaneo all’adiacente Cattedrale, costruita nel 1173, ed ha avuto funzioni militari-difensive in quanto rappresentava il più vicino rifugio per il vescovo ed i canonici in caso di pericolo.
Nei pressi si trovano altre attrazioni turistiche di San Leo, come la già citata Cattedrale, il Palazzo Mediceo e il Museo di Arte Sacra.

Forlimpopoli: Torre dell’orologio

La facciata principale del Palazzo della Torre (o dell’orologio) è posta sulla piazza principale di Forlimpopoli. In origine l’edificio fu la residenza del Podestà prima della distruzione della città nel 1361 da parte dell’esercito pontificio. Ricostruito a partire dal 1380 divenne sede della Municipalità che qui rimase fino al 1801, anno in cui, con l’arrivo dei Francesi, questa viene trasferita nella Rocca. L’edificio, nel corso dei secoli, è stato oggetto di numerose trasformazioni e di significativi ampliamenti. In particolare fra il 1825 e il 1834 venne completamente rifatta l’intera facciata ed eretta la Torre dell’orologio. 

Forlì: Torre civica

La Torre civica di Forlì è collocata alle spalle del Palazzo Comunale nel centro della città. Sorge sulle rovine di un’antica torre di avvistamento di origine romana, edificata sulle rive di un ramo del fiume Montone, poi trasformato nel canale di Ravaldino. Nel corso degli anni la torre è stata più volte oggetto di interventi edilizi, fino a diventare il simbolo della città quando Forlì, fra il IX e X secolo, si resse a libero comune. Venne abbattuta nel 1944 dai soldati tedeschi in ritirata, poi ricostruita negli anni Settanta del secolo scorso. Sulla sommità ospita un orologio la cui presenza è attestata da più fonti fin dal XIV secolo.

Foto dell’articolo di Tiziana Catani e Dervis Castellucci

Questo post è stato letto 225 volte

Avatar photo

Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).