Palazzo Hercolani, sede di Unieuro Spa, si apre alla città 

In programma due visite guidate su prenotazione 

Venerdì 15 novembre 2024 Gabriele Zelli condurrà due visite guidate a Palazzo Hercolani, prestigioso palazzo storico in via Maroncelli 10, ora sede di Unieuro SpA. L’inizio delle visite è previsto per le ore 14.30 e per le ore 15.30 con un numero massimo di 25 partecipanti per gruppo. Prenotazione obbligatoria via whatsapp: 3311040192 entro le ore 20.00 di giovedì 14 novembre, che verrà confermata tramite la stessa applicazione di messaggistica. Per informazioni telefonare a Gabriele Zelli: 3493737026. La partecipazione è gratuita e la visita si svolgerà anche in caso di pioggia. Un ringraziamento va alla Dirigenza di Uniero SpA che ha reso possibile l’iniziativa.
L’evento è inserito come anteprima in “Particolari” progetto di quartiere organizzato dall’Associazione Idee In Corso in collaborazione con Regnoli 41, che vedrà nelle giornate del 16 e 17 novembre l’apertura a cittadini di abitazioni, botteghe e luoghi di lavoro del centro storico. 

Palazzo Hercolani è appartenuto fino al 1844 all’omonima nobile famiglia, le cui antichissime origini sono attestate sin dal XIII secolo dalla presenza dei nomi di alcuni componenti nelle cronache forlivesi. L’edificio, che come appare oggi è il risultato dell’accorpamento di tre diversi immobili, venne ceduto dal conte Fabrizio Hercolani al conte Sesto Matteucci, il quale diede avvio a un massiccio intervento di restauro che preservò la struttura originaria. Nel 1866, Vittoria Matteucci (figlia di Sesto), sposò Filippo Guarini e dal loro matrimonio nacquero sei figli. Nel 1946 il palazzo, fortemente danneggiato a causa della guerra, fu venduto dalla contessa Maria Acquaderni, vedova Guarini, alla Società Cooperativa “Carlo Marx” e divenne sede della Federazione della Lega delle Cooperative di Forlì-Cesena e di altri importanti sodalizi cooperativi. Negli anni Novanta del secolo scorso furono eseguiti importanti lavori di restauro che, diretti dall’architetto Alberto Bacchi e su impulso di Assicoop Romagna proprietaria dell’immobile fin dal 1985, hanno coinvolto l’intero complesso e hanno fornito a Palazzo Hercolani l’attuale configurazione. La facciata principale è dominata da cornici decorative che delineano i diversi ordini di finestre; dall’ingresso principale si accede all’androne dell’edificio e, da qui, al suggestivo cortile interno a pianta quadrangolare, delimitato da un porticato con cinque archi a tutto sesto su pilastri di laterizio.
Durante i lavori dietro a un’intercapedine murata fu rinvenuta un’importante opera realizzata nel 1869 dal pittore forlivese Pompeo Randi: La Beata Vergine del Fuoco con i Santi Mercuriale, Pellegrino, Marcolino e Valeriano. L’affresco è di particolare interesse in quanto sullo sfondo lascia intravedere un’immagine di Forlì dopo l’Unità d’Italia. Il dipinto, che evoca gli stilemi della grande pittura forlivese del Cinquecento, simula una pala d’altare ed è collocato sulla parete di fondo di quello che doveva essere un piccolo oratorio interno al palazzo.
Le altre opere conservate all’interno e giunte fino a noi pressoché integre (dipinti, stucchi e fregi) sono riconducibili alla metà dell’Ottocento, periodo di massimo splendore del palazzo. Da segnalare, su una parete in una sala al pianterreno, la presenza di una rappresentazione dell’Italia: una figura femminile con elmo e corona di alloro, vestita col tricolore e con uno scudo sul quale è posto lo stemma della famiglia Guarini Matteucci; ai suoi piedi è raffigurata una veduta di Forlì di fine XIX secolo, nella quale si stagliano alcuni edifici simbolo della città, come il Duomo e la Torre civica.
Illustre esponente della famiglia Hercolani, a cui è intitolato il palazzo, fu Cesare, capitano di ventura di simpatie ghibelline. Il condottiero militò sotto le insegne imperiali e acquisì una discreta fama per aver preso parte e contributo in maniera determinante al successo nella battaglia di Pavia (1525), combattuta tra i soldati francesi e imperiali che portò alla cattura di re Francesco I di Francia (1494-1547). L’imperatore Carlo V d’Asburgo (1500-1558), riconoscente per l’azione di Cesare Hercolani, lo nominò barone e gli concesse numerosi privilegi. Divenuto personaggio oltremodo scomodo da parte avversa, nel 1534, fu, assassinato a Forlì da un commando di sicari guelfi.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).