
Non solo per non dimenticare, ma anche per tenere alta l’attenzione e portare avanti un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Perché è vero che è reale il rischio dell’oblio anche in quelli che sono stati i fenomeni più devastanti. E, senza dubbio, l’ alluvione del 2023 per Cesena è uno di quegli episodi che non possono essere dimenticati. Ancora la memoria è viva. In particolare nelle persone più colpite. Ma anche quelle non toccate direttamente non hanno dimenticato. Ma è inevitabile che con il passare del tempo l’interesse tenda a scemare. E per cercare di evitarlo per il 16 e 17 maggio prossimo l’amministrazione comunale ha organizzato una due giorni che però non dovrà essere fine a se stessa. L’obiettivo è introdurre un appuntamento annuale da tenersi in quelle date e che sia un momento di diffusione della cultura della protezione civile.
Per quanto riguarda la due giorni prevista quest’anno il tema sarà “Un fiume di persone”, iniziativa che si colloca all’interno del progetto europeo Times e che è dedicato ai volontari che nel maggio del 2023 sono intervenuti per soccorrere le persone colpite. Oltre ad eventi ed incontri ci saranno anche due pubblicazioni: “Il vocabolario dell’alluvione” curato dall’associazione Barbablù e caratterizzata dal racconto delle persone colpite dall’alluvione ed una curata da Matilde Studio che parla degli interventi di ripristino e messa in sicurezza progettati.
In prima fila ci sono senza dubbio i lavori per aumentare la portata del Savio nelle zone ad alto rischio. Ma c’è anche l’installazione delle sirene. Una sorta di extrema ratio che avviserà acusticamente chi vive a ridosso del fiume in caso di pericolo. L’inaugurazione si terrà al ponte Nuovo sabato 16 maggio alle 15,45, ora dell’esondazione del 2023.
Tra gli interventi ci sono anche le segnalazioni con installazione di semafori nei pressi dei sottopassi. Si parte con quelli delle vie Machiavelli e San Cristoforo. Ma se dovessero funzionare (come è probabile), l’esperienza verrà allargata. Qualcosa di più complesso dovrà essere fatto nel sottopasso della secante, intervento delegato all’Anas che oltre ad essere competente ha già ricevuto anche i finanziamenti.
Inoltre, tra le cose da fare, per stessa ammissione di Enzo Lattuca, sindaco di Cesena e presidente della Provincia, ci sono le frane. Non sono moltissime, ma siamo ancora indietro. A Cesena Santa Lucia è quella più significativa. La situazione più pesante però è registrata nelle località collinari distribuite nel territorio provinciale.
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