A misura d’uomo – Rimini e gli studenti

La nostra scoperta della Romagna continua, con il quinto appuntamento di "Vivo Romagna".

Non solo Coopstartup, non solo esperienze cooperative, ma anche tanta tanta Romagna. Una Romagna vista con gli occhi degli studenti che la abitano e che la vivono. In questo quinto appuntamento di Vivo Romagna, abbiamo incontrato Veronika Khustochkina, studentessa fuorisede a Rimini che ci ha raccontato la sua esperienza.

Ciao Veronika. Di dove sei?

Vengo dall’Ucraina.

Cosa studi?

Frequento il corso di laurea in Fashion culture and management.

Da quanto tempo vivi a Rimini?

Sono qui da ormai due anni.

Perché hai scelto Rimini?

Perché ho scelto l’Università di Bologna, e la sede del corso di laurea di mio interesse era a Rimini.

Raccontami la tua giornata tipo.

Quando ho lezioni, vado al Campus di Rimini di Via Santa Chiara. Poi la mia giornata tipo di solito prosegue con un caffè in centro con gli amici.

Veronika Khustochkina. Foto tratta dal suo profilo Facebook.

E nel fine settimana cosa fai?

Nel fine settimana mi capita a volte di andare a Riccione, sempre che ci si organizzi bene e che sia già iniziata la bella stagione. Altrimenti, si rimane a Rimini: si fa un bel giro per il lungomare oppure si va alle Cantinette!

Cos’è che ti piace di Rimini?

Il Campus è molto ben organizzato, ci sono molte aule con i computer, i professori sono in generale molto preparati – da questo punto di vista sono davvero molto soddisfatta. Rimini mi piace come città perché è gestita benissimo, tutto è in centro o comunque nelle vicinanze: si riesce ad arrivare dappertutto con molta semplicità semplicemente in bicicletta. Mi piace molto anche perché è davvero pulita; rispetto ai posti da cui provengo, sono rimasta veramente contenta quando ho visto la stazione così curata arrivando in treno. E poi è ben sorvegliata, mi  sento sicura – e queste sono cose che apprezzo veramente molto in una città.

Cosa vorresti invece fosse diverso?

La cosa principale che non mi piace di Rimini è il fatto che il turismo non sia sufficientemente valorizzato: come raccontano anche gli storici riminesi, fino a pochi decenni fa c’era una presenza di villeggiatori nettamente superiore. Questo mi dispiace molto anche perché le aziende di moda, non solo di Rimini ma dei luoghi limitrofi, tante aziende dove poter crescere a livello professionale, ne stanno risentendo parecchio e non assumono più: se storicamente hanno sempre avuto un ottimo andamento, ora stanno attraversando un grave crollo, anche a causa della crisi economica; tutto questo rende molto più difficile per me trovare lavoro qua nella zona. Poi c’è l’aeroporto: mi chiedo, ma perchè non lo sfruttano? Se la situazione non cambia e non si comincia ad investire sulla ripresa, di questo passo sarò costretta a cercare lavoro a Milano; ma non vorrei mai trasferirmi: è troppo grande, c’è troppa distanza tra i vari luoghi. E a me invece piacciono le città medio-piccole, con un tenore di vita diverso, meno frenetico. Non è più bello andare al lavoro in bici con il mare di fianco, piuttosto che dover prendere la metro e l’autobus?

Descrivimi Rimini in tre parole.

Tre parole sono difficili da trovare. Ti dirò alcune mie considerazioni sintetiche sulla città: quasi completa, ben collegata, divertimento.

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Eureka

Massimo Romano, Angelo D’Angelo, Andrea Casalis, Luca Corraini e Giulia Monaco vengono rispettivamente da Palermo, Vasto (CH), Padova, Bologna e Eboli (SA). Sono cinque studenti iscritti al corso di laurea magistrale in Mass Media e Politica dell’Alma Mater, Università di Bologna, Campus di Forlì. Tutti e cinque appassionati di cinema, fotografia e serie televisive, nel 2015 si trasferiscono a Forlì per approfondire gli interessanti mondi della comunicazione politica, del marketing elettorale e del social media management. Questo il motivo per cui, nel 2017, colgono immediatamente l’opportunità di mettersi in gioco per realizzare una startup dentro al progetto Coopstartup Romagna e raccontare il mondo cooperativo. 

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