Bancarella nelle scuole: le recensioni vincitrici
Anche quest’anno grande successo di partecipazione al Bancarella nelle scuole. Questa la recensione di Maria Silvagni (3Be del Monti) giudicata la migliore per il libro “I fantasmi dell’impero”.
Addis Abeba, Etiopia, 31 ottobre del 1937. Quando l’avvocato militare Vincenzo Bernardi viene convocato nell’ufficio del Vicerè d’Etiopia Rodolfo Graziani, non ha idea di cosa tratti l’incarico che lo impegnerà per i successivi mesi. Il Goggiam, regione a nord-ovest dell’Africa Orientale Italiana, è teatro di una delle più forti ribellioni avvenute dalla nascita dell’Impero, proclamata dal Duce poco più di un anno prima. Pare che un ufficiale, un certo Corvo, si sia abbandonato a una vita di eccessi fatta di furti e massacri al danno della popolazione indigena. Il compito del colonnello Bernardi è quello di partire per una missione di assoluta segretezza e indagare sui crimini dell’ufficiale. Il viaggio porterà alla luce le atrocità avvenute durante il periodo del colonialismo italiano. I crimini di guerra compiuti da comandanti, Carabinieri e Camicie Nere faranno però soltanto da cornice a un disegno più ampio, composto da complotti e congiure.
“i fantasmi dell’Impero”, tuttavia, non tratta soltanto di guerra: oltre all’accuratissima indagine di carattere storico svolta dai tre autori Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella, il romanzo racconta anche di altre piccole vicende che trovano una perfetta collocazione nella narrazione. Come la storia di Bruna, una Giovane Italiana, le cui giornate nonostante trascorse nel prestigioso collegio senese vengono periodicamente scosse dalle lettere che l’amato Vittorio spedisce segretamente dall’Africa. O quella di Zehude Asfau, che combatte al fianco del figlio contro gli invasori occidentali. O, ancora, Welè, il soldato etiope assoldato dall’esercito italiano, che insegnerà ai suoi “Gwaitana”, i superiori italiani, il vero significato di fedeltà e dedizione.
Gli autori, con una scrittura scorrevole ed estremamente realistica, riescono con successo a delineare un periodo storico e critico e spesso ignorato. Lettere e telegrammi, quasi tutti autentici, rappresentano parte integrante della narrazione e fanno entrare il lettore in una realtà caotica: un clima di guerra fatto di ordini e “Precedenze Assolute”. Dialoghi solenni, spesso ricchi di espressioni militari, lasciano spazio a conversazioni semplici e ironiche. Particolare attenzione è rivolta anche ai dialetti regionali italiani e alle tradizioni locali; spesso infatti i dialoghi vengono affrontati utilizzando espressioni e parole della terra di provenienza dei personaggi. “I fantasmi dell’Impero”, infatti, non tratta soltanto di colonnelli di alto grado, ma mostra anche l’Italia del pre-guerra e i suoi italiani, il Duce, i cineregionali, le Giovani Italiane…
Il romanzo mostra fino a che punto possa spingersi la crudeltà umana. Con descrizioni crude racconta di massacri, battaglie sanguinose e stragi che, come fantasmi, resteranno sempre nella memoria di coloro che le hanno viste coi loro occhi.
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