Marcello Borghetti (Uil) è molto arrabbiato. Non risparmia nessuno e chiede di fare in fretta. L'alternativa è la mobilitazione
Marcello Borghetti, segretario Uil, è molto arrabbiato per le mancate risposte sulla E45. Fa un’analisi molto realistica nella quale non risparmia critiche a nessuno. Ma chiede che ora la priorità sia data all’intervento. La nota.
E45 i ritardi e le promesse, in particolare su sblocco lavori della viabilità alternativa, ammortizzatori sociali e sostegno alle imprese, rinviate ad altri giorni ad altri decreti, sono una presa in giro per tanti cittadini che contano di avere una risposta a problemi che più tardano ad essere risolti e più si aggravano. Cosa attende il Governo a riconoscere uno stato di emergenza per accelerare le procedure di interventi Vitali.
Lavoratori in sospensione o a consumare le ferie e dall’altra parte aziende con aggravi di costi, non dovrebbero essere problemi di difficile comprensione per un Governo che al contrario pare persino non capire che dare oggi o dopodomani o chissà quando, strumenti di sostegno, fa una grande differenza. Ci sono responsabilità politiche antiche e recenti sulla attuale situazione della E45, colpe della politica locale, regionale e nazionale, di chi ha governato, di chi ha trascurato e trascura la Cenerentola Romagna, svuotata di infrastrutture innovative e di qualità e con il paradosso che molti che oggi vorrebbero dare lezione, sono fra gli artefici di questo disastro e danno lezioni.
Come segretario della Uil di Cesena lo vado ripetendo spesso perché è la verità. Fate campagna elettorale su tutto questo, è legittimo, ma non sulla pelle dei cittadini e sui problemi attuali. C’è Anas che esegue infiniti lavori con pochi operai e blocca per mesi tutte le uscite di Cesena, con problemi di traffico, di sicurezza e di inquinamento e tutti in particolare a Cesena stanno zitti, parlando sempre di altro. Ma ciò detto e ripetuto senza troppe ipocrisie, è il Governo attuale che ha la responsabilità di dare le risposte che servono ora. Il Governo e parlamentari locali critichino come meglio preferiscono le responsabilità passate, ma poi rispondano per gli strumenti di sostegno richiesti dal sistema produttivo, lavoratori e società locali, viceversa apparirà, un Governo inadeguato o peggio prevenuto.
Il territorio saprà mobilitarsi e alzare duramente la voce, ci organizzeremo più di quanto non abbiamo fatto finora, confidando “forse fin troppo in promesse da marinaio”. Ma è paradossale che per avere ciò che spetta, si debba ritornare a minacciare una manifestazione. Non ci sono problemi, se costretto dalle mancate risposte, manifesteremo. Sta quindi al Governo e ai parlamentari locali il compito di svegliarsi, perché mentre molti fanno una permanente campagna elettorale da una parte e dall’altra, e rimbalzandosi le accuse, ci sono cittadini che attendono le scelte del Governo in carica e queste scelte per questi cittadini significano garantirsi il reddito per sostenere le proprie famiglie, e tutelare le nostre comunità.
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