Mi preoccupa l'ipotesi di un governo Salvini, ma l'alternativa non può essere un governicchio Grillo/Renzi
Non sono mai stato e non sarò mai leghista. Soprattutto sono e resterò anni luce distante da Salvini. E condivido la preoccupazione di molti. Ma quello che sta succedendo in questi giorni non mi piace. Mi riferisco al tentativo di Grillo (Di Maio) e Renzi di fare un governicchio che tiri a campare non so per quanto tempo. Non che Salvini sia un verginello. L’impressione è che abbia scelto il momento di rompere sperando che si possa andare all’esercizio provvisorio e far scattare l’aumento dell’Iva. Avrebbe potuto farlo quindici giorni prima e ci sarebbero state le condizioni per votare e permettere al nuovo esecutivo di fare una manovra di bilancio molto complicata. Invece Salvini ha fatto marameo al buonsenso. Ma la pezza è peggio del buco.
Innanzitutto perché bisogna essere estremamente chiari: può esistere solo il governo politico. Gli altri sono tentativi destinati a naufragare. Come l’esperienza insegna. Quello del governo Lega/5Stelle è l’esempio più lampante. E io, onestamente, un governo politico fatto dai 5Stelle e Renzi proprio non ce lo vedo. Il tutto poi per rinviare le elezioni di qualche mese. Cui prodest? Certo, i 5Stelle possono augurarsi che, nel frattempo, moscopoli possa travolgere Salvini e la Lega. Intanto Renzi avrebbe il tempo di farsi il suo partito.
Certo, c’è il problema dell’aumento dell’Iva. Però una soluzione l’ha suggerita ieri Il Messaggero. Il quotidiano romano ha proposto tre soluzioni. Una di queste è chiedere all’Europa una proroga di quattro/sei mesi. Non ci possono essere certezze, ma l’impressione è che l’Unione europea, vista l’emergenza, direbbe di sì. Se non altro per fare un dispetto a Salvini.
Invece si ipotizzano forme astruse di governo che, ha ragione Zingaretti, non farebbero altro che aumentare il consenso nei confronti di Salvini. Del resto è sempre stato così. Diverso il discorso se ci fosse un accordo politico. Potrebbe anche puntare ad un governo con un orizzonte più lontano. Perché così si potrebbe arrivare al 2022 per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ma, suvvia, tutti sanno che è un’ipotesi impossibile.
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