Il “sanguinoso mucchio”: quando i forlivesi sconfissero l’esercito papalino

Quarta tappa dell'itinerario sulle tracce di Dante a Forlì di Marco Viroli e Gabriele Zelli

Campanile San Mercuriale – foto Fabio Casadei

Nel 1302 a pochi passi dal ponte del Pane, in quello che oggi è il centro della città di Forlì, si innalzava la Chiesa di San Guglielmo, poi di San Crispino, citata come esistente già nel 1170 nell’atto di donazione da parte del vescovo Alessandro all’abate Enrico di San Mercuriale. Si trovava nei pressi del Palazzo Comunale, attigua alla piazzetta San Crispino, alla quale ha dato nome.
Tra il Ponte del Pane e il Ponte dei Cavalieri si trova il cosiddetto Ponte Buio, corrispondente all’attuale loggiato del Palazzo del Comune. La facciata della residenza signorile fu fatta avanzare dagli Ordelaffi dopo la metà del XV secolo. Bisogna perciò immaginare che, ai tempi di Dante, il Canale di Ravaldino scorresse a cielo aperto, lambendo il palazzo in cui gli Ordelaffi si sarebbero trasferiti solo agli inizi del Quattrocento.
L’area antistante all’Abbazia di San Mercuriale, complesso risalente almeno al 1178, di cui Dante ammirò certamente il campanile e l’altorilievo della lunetta del Maestro dei Mesi da Ferrara, fu scenario del cruento episodio conosciuto come il «sanguinoso mucchio» (Inferno, Canto XXVII). In epoca comunale, la piazza fu ripetutamente percorsa da sanguinosi scontri tra guelfi e ghibellini. In particolare, nel 1282, fu teatro della grande vittoria dei forlivesi, guidati da Guido da Montefeltro (1233 – 1298), contro le truppe francesi inviate da papa Martino IV (1210 – 1285) al comando di Giovanni d’Appia (1240 – 1293), che avevano il compito di impadronirsi di Forlì, roccaforte dei ghibellini. Con astuzia diabolica, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio, con l’aiuto dell’astrologo Guido Bonatti (1210 circa – 1296 o 1300), fingendo la resa della città, Guido da Montefeltro con i suoi uomini colse alla sprovvista gli avversari e li massacrò nel sonno. La celebre impresa, divenuta simbolo dell’orgoglio municipalistico e ghibellino della città, fu celebrata dall’Alighieri in una celebre terzina della Divina Commedia:
LA TERRA CHE FÉ GIÀ LA LUNGA PROVA / E DI FRANCESCHI SANGUINOSO MUCCHIO, / SOTTO LE BRANCHE VERDI SI RITROVA (Inferno, Canto XXVII, vv. 43-45).

Questi endecasillabi, incisi su una lapide posta a fianco del campanile, confermano che a Forlì erano gli Ordelaffi a detenere il potere, perché la città si ritrovava «sotto le branche verdi», simbolo della famiglia. Al termine della sanguinosa battaglia fu il nobile veneziano e frate domenicano Giacomo Salomoni (1231 – 1314) – in seguito beatificato – allora presente in città, a invitare a seppellire le centinaia e centinaia di morti francesi nei terreni delle numerose chiese, poste appena fuori dalle mura. Secondo le cronache del tempo, i più titolati furono invece tumulati in una grande fossa comune nel cimitero di San Mercuriale, che era esteso fino a metà dell’attuale piazza Saffi. A ricordo della battaglia e a suffragio dei nemici defunti, per volere dello stesso Salomoni fu costruito un oratorio che fu posto quasi al centro del Campo dell’Abate. Sotto una cupola di pietra, un leone di marmo sosteneva una colonna coronata da una croce lapidea che diede origine al termine “Crocetta” che identificava il luogo sacro. La costruzione fu demolita nel 1616 e al suo posto fu collocata, nel 1638, la statua della Madonna del Fuoco, sorretta da un’imponente colonna, che vi permase fino al 1909. Nel 1921 il monumento di Aurelio Saffi (1819 – 1890), opera dello scultore napoletano Filippo Cifariello (1864 – 1936) e finanziata dal tenore Angelo Masini (1844 – 1926), prese il posto della Madonna, in seguito spostata nella piazza del Duomo e inaugurata il 6 maggio 1928, anno del quinto centenario del miracolo che ha dato origine al culto.

Foto Fabio Casadei

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).