Iván Fischer torna a Ravenna con la Budapest

RAVENNA. Martedì 28 giugno, alle 21 al Pala De André. Brahms e Rimsky-Korsakov nel programma della Budapest Festival Orchestra.

Quasi quarant’anni di attività incessante con profondo spirito riformatore e attenzione al dialogo col pubblico e i musicisti, in una visione alta, democratica e divulgativa della musica classica. “I professori d’orchestra non mi chiamano Maestro, ma semplicemente Iván”, ama ripetere. E martedì 28 giugno, alle 21 al Pala De André, il nuovo appuntamento sinfonico di Ravenna Festival è proprio con lui, l’ungherese Iván Fischer, che dal 1983 ha portato la sua Budapest Festival Orchestra nel selezionatissimo club delle migliori orchestre del mondo. In programma due capolavori del tardo Ottocento: la Terza Sinfonia di Johannes Brahms (il cui celebre tema del terzo movimento è diventato colonna sonora nel film Le piace Brahms?, con Ingrid Bergman, Anthony Perkins e Yves Montand) e, nella seconda parte della serata, la Suite sinfonica “Sheherazade” di Nikolaj Rimsky-Korsakov, affresco sonoro tra i più fantasiosi e memorabili della stagione russa, ispirato ai racconti delle “Mille e una notte”. Il concerto è possibile grazie al sostegno di BPER Banca e sarà trasmesso in diretta da Rai Radio 3.

Temendo di non reggere il confronto con l’eredità beethoveniana, Brahms aspettò di compiere 43 anni per presentarsi al mondo come sinfonista. Un eccesso di prudenza, a giudicare dagli esiti straordinari delle prime due sinfonie, alle quali la Terza, composta nell’estate del 1883, si accoda come ulteriore capolavoro: un continuum di eroismo, tragedia, pathos, nostalgia, che termina in un riconciliante pianissimo finale, l’unico esempio simile tra le sue quattro sinfonie. Hans Richter, il primo direttore ad alzare la bacchetta sulla Terza, la paragonò addirittura all’Eroica di Beethoven. E pure il cinema sarà sempre debitore di questa musica. Anche “Sheherazade”, un polittico sinfonico tra i più sfolgoranti di tutto l’Ottocento russo, si risolve in una conclusione fantastica, lirica e finalmente pacificata, dopo le peripezie raccontate da Rimsky-Korsakov, capace di evocare “visivamente” l’Oriente senza tempo delle Mille e una notte: un susseguirsi di immagini già profeticamente cinematografiche, con il mare a fungere da alfa e omega del racconto, dalla nave di Sinbad del primo quadro al drammatico naufragio sulle rocce sormontate da un guerriero di bronzo.

Nel 2023 la Budapest Festival Orchestra festeggerà 40 anni di attività. Un percorso esaltante, impossibile da immaginare senza l’apporto dell’ungherese Iván Fischer, che nel 1983 radunò un gruppo di amici “idealisti ed entusiasti”, accomunati dalla passione nel fare musica insieme. La Budapest, infatti, è un’orchestra camaleontica ed eclettica, capace di suonare come un grande complesso sinfonico o di riformularsi in assetto cameristico per affrontare ogni tipo di musica, da quella antica a quella contemporanea. Nella capitale ungherese Fischer ha inventato nuovi format di ascolto: sua l’idea dei “concerti a sorpresa”, che registrano sempre il tutto esaurito nonostante il programma sia tenuto nascosto fino all’ultimo momento. È il segreto di un direttore che ama ascoltare il pensiero dei suoi musicisti, facendoli sentire parte attiva dei suoi progetti.

Oltre alla quarantennale attività con la Budapest, Fischer si è distinto come Direttore Musicale del Konzerthaus di Berlino ed è ospite delle migliori orchestre del mondo, quali i Berliner Philharmoniker, la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, la New York Philharmonic e la Cleveland Orchestra. La sua cultura musicale, forgiata a Vienna nella classe di Hans Swarowsky (Giuseppe Sinopoli era il suo compagno di banco), gli ha permesso di affrontare un repertorio sterminato, trovando nelle sinfonie di Mahler e nell’ambito mitteleuropeo il punto più alto delle sue interpretazioni.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: da 15 a 65 Euro (ridotto da 12 a 55 Euro), under 18 5 Euro

Questo post è stato letto 168 volte

Commenti Facebook