Con il concerto dal titolo “La pace nelle nostre mani”, che ha visto come protagoniste Anna Abramochkina (voce) e Anna Kiselyova (pianoforte) si è conclusa la XXXI edizione della rassegna musicale Sadurano Serenade, ideata tanti anni fa dal compianto don Dario Ciani ed attualmente curata dall’associazione Amici di don Dario, con la direzione artistica del flautista forlivese Yuri Ciccarese.
“L’intera rassegna – spiega Alberto Bravi, presidente degli Amici di don Dario – si conclude con un bilancio decisamente positivo e non solo per gli oltre 600 spettatori che hanno assistito ai 6 concerti in cartellone. A fianco di questo dato incoraggiante, infatti, abbiamo cercato di connettere la musica dei concerti con la solidarietà, un concetto tanto caro al nostro carissimo don Dario, che vedeva nell’espressione artistica un talento umano, in grado di valorizzare la dignità delle persone, specie quelle più fragili. Per questo abbiamo abbinato agli ultimi quattro concerti che si sono svolti presso la rinnovata Sala Sangiorgi, altrettante organizzazioni sociali del territorio (Consorzio Solidarietà Sociale, Fondo Carcere, Associazione Salute e Solidarietà, impresa sociale Altremani), per dare loro voce e raccontare le loro esperienze”.
Particolarmente emozionante è stata proprio la serata conclusiva della rassegna per le origini delle due musiciste l’una russa (Abramochkina) e l’altra ucraina (Kiselyova): sono salite sul palco tenendosi per mano ed abbracciandosi, offrendo ai presenti un segno di pace e fratellanza in un momento in cui i loro Paesi stanno vivendo il dramma della guerra. Lo stesso repertorio interpretato nel corso della serata, composto da brani di autori dell’Est Europa (Tchaikovsky, Scriabin e Chopin) fino a quelli di standard jazz, genere contrapposto di chiaro stampo occidentale, hanno riempito la sala di messaggi di speranza ed amore universale.
Il carattere solidale della serata è stato confermato dalla presenza di Daniele Versari e Daniele Saputo (nella foto insieme a Alberto Bravi), rispettivamente presidente e coordinatore dell’impresa sociale Altremani, che hanno illustrato le attività lavorative che vengono realizzate presso la casa circondariale di Forlì, con l’obiettivo di dare dignità e professionalizzare i detenuti, al fine di offrire loro reali opportunità occupazionali a fine pena. Aspetti in piena sintonia con le attività solidali dell’associazione Amici di don Dario, da sempre impegnata in progetti sociali all’interno del carcere di Forlì, sulla scia dello stesso don Dario che ha speso ben 22 anni della sua vita, come cappellano della struttura detentiva, a stretto contatto con i problemi e le fragilità di tante persone.
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