Ma nessuno (o quasi) ne parla
L’allarme arriva da Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia: l’economia italiana ristagna. In buona compagnia con il resto del continente. Colpa della congiuntura, ma anche di un modello di crescita che ha ormai problemi strutturali: c’è l’abbandono dell’energia prodotta da fossili e il costo delle nuove fonti, inoltre i mercati di sbocco produzione come quello cinese non più convenienti. E come strada da percorrere è indicato il ritorno delle imprese. Il reshoring è ritenuto un’opportunità per l’economia europea e soprattutto per quella italiana. Inoltre bisognerebbe fare affidamento sul Mezzogiorno. La diagnosi è stata fatta dal governatore della Banca d’Italia nella sua prima uscita ufficiale, ospite del comitato esecutivo dell’Abi, l’associazione bancaria italiana.
Nello stesso incontro Panetta ha aggiunto, come riporta Il Sole 24 Ore, che in Italia ci sono i primi segnali di deterioramento del credito a imprese e famiglie. Ha precisato che la situazione del settore bancario è positiva, ma ha aggiunto che è proprio nelle fasi positive che si accumulano i rischi. Secondo il governatore di Bankitalia qualche segno sulla qualità del credito si vede già, ci sono i primi segnali di anticipo delle tensioni prima finanziarie e poi più ampie che diventano difficoltà a rimborsare. Per ora si tratta di piccole cose, ma, secondo Panetta, la velocità di questa progressione è indicativa. E ritiene che quello che conta per l’emersione dei crediti deteriorati sia la persistenza di un’economia che non cresce. Quindi ritiene fondamentale verificare se questa fase di debolezza dell’economia continuerà.
Quindi, tutto fa capire che i problemi dell’Italia, come emerge dai Tg, non siano il giurì d’onore fra Conte e Meloni, i saluti romani o la candidatura alle Europee di Elly Schlein. In Italia c’è un rischio della tenuta del sistema economico/produttivo e quello che è più grave non sembrano essere state messe in atto politiche finalizzate a superare questo impasse. E’ preoccupante, perché, sia chiaro, se l’economia italiana sarà quasi ferma per tre anni, come secondo Panetta potrebbe succedere, ci saranno feriti e molti morti.
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