Collegio vasto e con pochoi eleggibili per il Pd
Il partito dei portatori d’acqua è anche qui da noi, in Romagna.
Nel centrosinistra si tratta di coloro che pensano a una candidatura miracolistica (come quella di Damiano Zoffoli nel 2014) e che, purtroppo, sottovalutano la situazione.
Nel 2014 il Pd fu trainato dall’effetto Renzi, nel 2024 godrà dell’effetto Schelin, che neppure i più ottimisti giudicano come un traino.
È però chiaro che ci stanno pensando in molti, a candidarsi alle europee. La più spinta è stata fino a ora Lia Montalti, che in effetti ha un curriculum europeo fatto di competenze e conoscenze, di tutto rispetto. La seconda è Emma Petitti, già parlamentare nazionale, assessore regionale, oggi Presidente del Consiglio regionale, nella manica dell’ex ministro Andrea Orlando. E cioè dotata di un curriculum politico di altissimo livello.
Inoltre Lia Montalti non è rieleggibile per il Pd in Consiglio regionale (ha già fatto due mandati). Mentre Emma Petitti, che in Regione ha già fatto tutto, difficilmente penserá di candidarsi a consigliera semplice.
Entrambe forse sottovalutano due effetti: il Pd eleggerà pochissimi parlamentari europei (e quindi i posti saranno riservati ai big) e quindi spazi ne resteranno ben pochi per le espressioni dei territori come la Romagna; per fare la campagna elettorale in un collegio come il nostro (Friuli, Veneto, Emilia-Romagna), servono molte molte centinaia di migliaia di euro, se non si è già un personaggio nazionale. E le due potenziali candidate non lo sono.
Difficile quindi che ce la possano fare.
Il centrodestra è messo ben peggio perché nessuno pensa neppure per sbaglio che possa esserci un candidato romagnolo, per le Europee. Giochi chiusi prima di iniziare a giocare.
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