Fusione tra Savignano e San Mauro Pascoli, parte l’iter in assemblea regionale

savignano

Una nuova fusione di comuni torna nell’agenda dell’Assemblea legislativa. Dopo il recente via libera al nuovo comune di Valsamoggia, nel bolognese, che nascerà al posto di cinque preesistenti comuni, l’Aula sarà chiamata ad esprimersi sulla fusione di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena.

Il progetto di legge che istituisce un nuovo comune unico mediante fusione dei comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli è approdato oggi in commissione regionale Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Marco Lombardi. Relatore della proposta è stato nominato il consigliere Antonio Mumolo (Pd).

Secondo una procedura stabilita dalla norma regionale, la Giunta, aderendo alla formale richiesta (approvata a maggioranza qualificata) dei due Consigli comunali interessati, ha predisposto il testo di legge che dovrà essere sottoposto al voto dell’Assemblea legislativa, non prima però dell’indizione di un referendum consultivo delle popolazioni coinvolte.

Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli fanno parte dell’Unione del Rubicone assieme a Gatteo, che non ha invece manifestato interesse per la fusione. La proposta di legge illustrata in commissione, prevede, in 7 articoli, la nascita di un nuovo unico comune di circa 30 mila abitanti e una superficie di 40 mila metri quadrati a partire dal primo gennaio del 2014.

Marco Monari (Pd) è intervenuto per raccomandare che si provveda alla massima informazione isituzionale e al coivolgimento dei cittadini in modo tale che il progetto venga compreso nei territori. Sempre sul tema della partecipazione, Gianguido Naldi (Sel-Verdi) ha auspicato che si possano utilizzare i percorsi previsti in materia dalla specifica legge regionale per assicurare un pieno percorso partecipativo. Per chiarimenti su questo ha preso la parola anche Andrea Pollastri (Pdl), mentre Monica Donini (Fds) ha invitato a riflettere sul tema della interpretazione dell’esito del referendum nel caso in uno dei due comuni prevalesse il “no”, in quanto – ha precisato – non sono “bilanciati” per numero di abitanti.

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