Ho sempre avuto grande rispetto per l’open source e, in generale, per il movimento del software libero. Se l’idea è quella di avere maggiore controllo sui propri dati e di cooperare insieme per costruire qualcosa di nuovo e migliore fatemi dire che sono sicuramente della partita. Ecco perché fatico a capire l’entusiasmo per Android, un progetto che si dichiara aperto, ma è chiaramente in mano a una multinazionale come Google. Più volte Big G ha censurato applicazioni “scomode” rimuovendole dal proprio store, come quella che consente di eliminare la pubblicità dai siti e dalle ricerche. Ben diverso l’approccio di Firefox: la fondazione responsabile dell’omonimo browser web ha creato un sistema operativo veramente libero che sfida i giganti, un po’ come successe con Explorer a suo tempo. Per ora i terminali arrivati in Europa sono di fascia bassa, ma per la prima volta c’è un’alternativa vera.
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