Da inizio anno più di 700 donne nei Centri Antiviolenza della Romagna

Dal gennaio al 30 settembre 2014 complessivamente 724 donne si sono rivolte ai 5 centri antiviolenza che operano sul territorio romagnolo. I femminicidi in Italia nel 2013 sono stati 179. In occasione della Giornata Mondiale ONU contro la Violenza di Genere, Legacoop Romagna si è fatta promotrice, a partire dalla Settimana del Buon Vivere, di un Accordo Quadro che coinvolge i Comuni e i Centri Antiviolenza della Romagna.

Una comunita Intelligente non ammette violenza - JMB-17

Lella Costa alla presentazione del progetto BV Basta Violenza

Dal gennaio al 30 settembre 2014 complessivamente 724 donne si sono rivolte ai 5 centri antiviolenza che operano sul territorio romagnolo. Nel 2013 i femminicidi in Italia presentano numeri agghiaccianti: sono stati 179, +14% rispetto alle 157 vittime del 2012. Un anno nero, con la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia. In 7 casi su 10 i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare.

Ogni due giorni una donna muore. Questo è il crudo dato (del rapporto della banca dati Eures) di una violenza che non ha eguali. La violenza di genere è uno dei mali più subdoli e, purtroppo, radicati nella società. Spesso nascosta, ma con effetti evidenti e devastanti.
A partire da questi numeri terribili Legacoop Romagna si è fatta promotrice, a partire dalla Settimana del Buon Vivere, di un Accordo Quadro che coinvolge i Comuni e i Centri Anti violenza della Romagna allo scopo di contrastare concretamente e con determinazione questa piaga.

Una comunita Intelligente non ammette violenza - JMB-19

Protagonisti del Progetto “BV: Basta Violenza” sono: gli Assessorati Pari Opportunità del Comune di Forlì, di Cesena, di Rimini e di Ravenna unitamente al Centro Donna del Comune di Forlì, al Centro Donna del Comune di Cesena, La Casa delle Donne del Comune di Rimini, Centro Antiviolenza Rompi il Silenzio di Rimini, Associazione Demetra di Lugo, SOS Donna di Faenza, Linea Rosa di Ravenna.
Sicurezza personale, distacco dalla famiglia, rifugio sicuro, reinserimento lavorativo, educazione e prevenzione con le giovani generazioni sono solo alcuni dei temi trattati. Dalla firma dell’accordo, di cui è stata madrina Lella Costa, in occasione di un’iniziativa con le scuole lo scorso 3 ottobre a Ravenna, si parte ora con la prima azione concreta diretta a un gruppo di cooperative che si sono rese disponibile a intraprendere un percorso di sensibilizzazione e informazione al proprio interno sulle tematiche della violenza di genere.

Alle aziende saranno proposti incontri formativi, organizzati in collaborazione con i Centri Anti Violenza della Romagna, per una prima sensibilizzazione. Sulla base delle disponibilità e del percorso specifico delle imprese si potranno attivare moduli specifici.

«La violenza mina, nell’oggi, la libertà di ognuno e, pertanto, mina il domani», dicono il direttore di Legacoop Romagna, Monica Fantini, e la responsabile Politiche di Genere, Federica Protti. «Legacoop Romagna – proseguono – s’impegna a continuare questo percorso, nella convinzione che l’impegno deve essere congiunto, ognuno per il suo ruolo e la sua funzione. Parliamo di cittadinanza attiva d’impresa e del coinvolgimento delle persone, uomini e donne insieme; a partire dall’educare i bambini e le bambine, i giovani. Per questo famiglia, scuola e impresa, assumono un ruolo prioritario. Un ringraziamento sentito a questi Centri Antiviolenza che silenziosamente e quotidianamente s’impegnano e lavorano per rendere la vita di tutti noi migliore».

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