Malatestiana e San Domenico: fateli dialogare

Che futuro per la biblioteca Malatestiana? E’ uno dei temi che sta tenendo a banco a Cesena e che merita di essere sviscerato in profondità. Non solo perché la Malatestiana è il monumento più importante della città. Non a caso per l’Unesco è patrimonio dell’umanità. Ma anche perché può essere un importante volano per lo sviluppo economico, alla voce turismo. In questo senso la Malatestiana può essere il magnete ideale e deve e può produrre molto più delle attuali presenze.

Foto: Comune di Cesena

Foto: Comune di Cesena

Non va poi dimenticato che l’amministrazione comunale ha fatto un grande sforzo economico per fare la Grande Malatestiana. I lavori sono stati imponenti, ma l’offerta non altrettanto adeguata. Serve un aggiustamento.

Ma al di là dell’offerta interna, il monumento voluto da Malatesta Novello deve essere messo al centro di un percorso culturale inizialmente della città e poi prima comprensoriale e quindi, quanto meno, provinciale.

Se la Malatestiana e il San Domenico di Forlì dialogassero, pur mantenendo le rispettive autonomie, potrebbero non solo trovare delle sinergie (non fanno mai male), ma creare dei pacchetti comuni. Inoltre potrebbero essere l’elemento di richiamo di un’offerta che non sarebbe proprio male per un certo tipo di turismo.

Assieme a Malatestiana e San Domenico ci sarebbero, ad esempio, Casa Artusi, Bertinoro, le terme (Bagno di Romagna, Castrocaro e Fratta), Polenta, il porto leonardesco di Cesenatico, la Pieve di Monte Sorbo, il museo di Sarsina, le bellezze di Montetiffi, la Rocca e piazza del Popolo di Cesena. Ma l’elenco potrebe essere molto più lungo.

Se ci pensiamo bene ci renderemmo conto che l’offerta potrebbe essere molto più ricca di tante altre molto più pubblicizzate e, per questo, molto frequentate. Si potrebbero fare tanti esempi, ma li evito per non prendermi un’accusa di blasfemia.

Per raggiungere l’obiettivo non servirebbero nemmeno troppi soldi. Creando un pacchetto unico si potrebbero unire i budget attuali, il che significherebbe avere una potenza di fuoco molto maggiore rispetto a quella attuale.

Quindi basterebbe poco, servirebbe soprattutto buona volontà e una visione che vada oltre i propri confini. In questo caso nemmeno troppo

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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