“Non ce la facevo piú”

Ecco il testo integrale della lettera di dimissioni che Tommaso Dionigi ha inviato al sindaco

Questo il testo integrale della lettera che Tommaso Dionigi ha inviato al sindaco.

Caro Sindaco,
carissimo Paolo,
ti scrivo questa lettera non senza difficoltà e con una profonda tristezza.
Come ben sai, da alcuni mesi è in azione una vera e propria macchina del fango finalizzata a screditare la mia persona, la mia passione politica e la mia professionalità.
Ho sempre saputo che la normale esposizione pubblica di un ruolo significativo per la nostra città comportasse alte responsabilità ed una grande attenzione da parte di tanti; tuttavia mai mi sarei aspettato di essere denigrato fino a questo punto.
Sin dall’inizio di questo spiacevole periodo ho cercato di reagire con forza, sicuro di aver sempre operato con correttezza e nell’interesse della nostra città, poiché – e di questo sono convinto – non è corretto reagire con fragilità ad accuse ingiuste e ad una inaudita prepotenza da parte di alcuni.

Nel tempo però, la prepotenza ha lasciato il posto alla cattiveria gratuita e – anche grazie alla scelta di alcuni giornalisti di dare ampio risalto a certi interlocutori, mescolando a mio avviso pericolosamente le proprie opinioni politiche con la correttezza dell’informazione – le posizioni denigratorie hanno preso un ampio rilievo, culminato anche in una protesta (a mio modo di vedere priva di contenuti, poiché alle forze politiche che li hanno richiesti sono stati forniti tutti i chiarimenti ed i documenti necessari, oltre ai pareri formali di compatibilità sulla mia attività di piccolo imprenditore del settore dell’I.C.T.) che ha raggiunto il Consiglio comunale.
Questo ha fatto si che le accuse inizialmente indirizzate a me si siano inspiegabilmente estese alla Giunta ed al Gruppo consiliare del PD, minando definitivamente la mia serenità.
Infatti, per quanto sia pronto a reggere gli affronti personali ed anche le peggiori ed ingiuste accuse, lo sono molto meno a vedere coinvolte ingiustamente persone che stimo ed alle quali mi sento legato da un rapporto di sincera amicizia e di condivisione di valori.
E, non voglio nasconderlo, nel tempo, la continua esposizione mediatica – che ritengo tutt’ora fortemente ingiusta ed ingiustificata – ha anche minato la serenità della mia famiglia e delle persone a me più care, causandomi ulteriore sofferenza.
Caro Paolo, ad ormai oltre tre mesi dall’inizio di questa assurda storia è giunto per me il momento di consegnarti le mie dimissioni.

Il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi 

Lo faccio con profonda tristezza personale e professionale, poiché sono certo che insieme – fino ad ora – abbiamo costruito un percorso virtuoso e positivo per la nostra città.
Lo faccio, fiducioso che le indagini che credo essere in corso – dal momento che mi è parso di capire che sia stata consegnata una segnalazione in Procura – possano fugare ogni dubbio sulla mia onestà.
Sono tuttavia sollevato pensando che i progetti e gli indirizzi ai quali abbiamo lavorato, lasceranno un segno che, come è giusto che sia, andrà ben oltre la mia persona.
Grazie al lavoro comune di questi anni, infatti, la nostra città può contare sulla progettazione avanzata di un Campus universitario all’avanguardia; sulla strutturazione di un progetto di cablaggio in fibra ottica e di videosorveglianza senza precedenti in Italia; su un solido rapporto con le imprese e con le organizzazioni che le rappresentano anche grazie a progetti innovativi come i contributi alle nuove imprese e la no tax area; su un progetto di incubazione di impresa virtuoso come Cesena lab, che di giorno in giorno, nella collaborazione costante con l’Università, vede crescere la fiducia di ragazze e ragazzi in grado di poter guardare con occhi positivi al futuro.
Potrei continuare a lungo, seguendo il filo di centinaia, migliaia di incontri, riunioni, appuntamenti e momenti di lavoro.
Tutto questo porterò con gioia nei miei ricordi e sarò felice di vedere i frutti futuri dei tanti semi che insieme abbiamo coltivato.
Caro Paolo,
concludo questa lettera ringraziandoti con la gratitudine più sincera. Sei stato e sei per me un esempio da seguire ed una guida nei momenti più difficili. Non potrò mai ringraziarti abbastanza per il percorso che abbiamo fatto insieme.
Da parte mia, tonerò a tempo pieno ad occuparmi della mia professione, mantenendo radici solide a Cesena – mia città di nascita e della quale sono innamorato – ma alzando gli orizzonti ed allargando i confini della operatività ben più lontano.

“Grazie” è la parola con la quale voglio chiudere questa lettera.

Un abbraccio fraterno,
Tommaso Dionigi

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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