Rilancio di piazza della Libertà e Patto per il lavoro. Poi non ci sarà tempo per fare molto altro. Ma è già tanto
Rilancio di piazza della Libertà e patto per il lavoro. Sono questi i due grandi temi sui quali si dovrà concentrare Lorenzo Zammarchi, neo assessore allo Sviluppo Economico e Giovani. Per la verità le deleghe sono più ampie, ma è impensabile che possa fare qualcosa d’altro nei circa due anni e mezzo che restano prima della fine della legislatura. Comunque non è poco. Anzi, sono due argomenti dei quali si parlerà molto nella prossima campagna elettorale.
Per conoscere la macchina comunale il neo assessore avrà poco tempo. Da subito si dovrà mettere al lavoro per redigere il piano per il rilancio di piazza della Libertà. Dovrà essere presentato prima dell’autunno. E non potrà sbagliare.
Alla luce di quello che è successo in passato, resto dell’idea che quello del centro è un tema che non sposta moltissimi voti. Ma su piazza della Libertà il Comune si gioca moltissimo. Non sono ammessi gli errori fatti per Foro Annonario e Malatestiana. La piazza è uno degli elementi distintivi dell’amministrazione Lucchi. Il sindaco, coerentemente con quanto aveva sempre detto, è andato avanti per la sua strada: stop al parcheggio e ristrutturazione per creare uno spazio per eventi. Se il progetto sarà indovinato piazza della Libertà diventerà quel magnete che al centro storico continua a mancare. Se invece le cose non dovessero andare bene la macchia sarebbe indelebile nel giudizio sulla sindacatura di Paolo Lucchi.
Personalmente credo che innanzitutto si debba puntare su un determinato numero di iniziative da tenersi sempre negli stessi giorni della settimana. È il modo migliore per garantire la fidelizzazione. Il contorno poi è importante, ma molto meno.
Ancora più complicato, ma con tempi più lunghi, sarà redigere il piano per il lavoro. Ne ha iniziato a parlare il sindaco a fine anno e poi è stato ripreso nel piano di metà mandato. Adesso si tratta di passare alla fase operativa. In questo caso il rischio principale è di fare un provvedimento spot. Non solo per mancanza di buona volontà, ma anche perché la legislazione comunale non permette molti interventi. Va da sé che, per prima cosa, sia necessario partire dal Patto per il lavoro firmato in Regione, ente che comunque ha molte più possibilità di intervenire con provvedimenti legislativi.
A livello comunale si può lavorare sugli appalti sia per stabilire una road map, ma anche per definire delle regole che aiutino a superare il massimo ribasso e vadano nella direzione della qualità che poi è anche il modo migliore per legarsi al territorio. La burocrazia è un altro aspetto su cui si dovrà lavorare moltissimo. Abbattimento della burocrazia e appetibilità del territorio sono due degli aspetti principali per attirare nuove imprese di qualità. L’alternanza scuola lavoro è un altro aspetto molto importante. Lo è ancora di più con l’avvento della manifattura 4.0. Serve un accordo con le imprese per fare in modo che l’esperienza sia propedeutica a far crescere le conoscenze specifiche degli studenti.
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