La proposta di Graziano Gozi (Confesercenti): pacificazione, elemento distintivo legato a eventi di caratura nazionale, città turistica, incentivi per neo imprese, sosta, mercato ambulante, foro annonario
Diverse cause stanno portando modifiche radicali – probabilmente irreversibili – nel mondo del commercio che dall’inizio degli anni Novanta è al centro di una sorta di attacco concentrico. Secondo Graziano Gozi, direttore di Confesercenti “l’esplosione delle vendite on line ha portato un ulteriore colpo alla già fragile situazione delle piccole attività nei centri storici e nei quartieri. L’acquisto effettuato attraverso telefonino, con recapito a casa dopo un solo giorno del prodotto comprato a prezzi inferiori di quelli che si possono trovare nei negozi è un fenomeno in grado di sbaragliare la capacità competitiva di qualsiasi attività commerciale”. E teme che di questo passo si rischi di perdere “velocemente e definitivamente numerose attività commerciali” col rischio di avere città svuotate di negozi, sia nei centri storici che nei quartieri e, quindi, “più povere e tristi”.
Per quanto riguarda Cesena poi secondo Gozi si aggiungono anche le difficoltà provocate dai problemi di due istituti di credito che hanno dilapidato i risparmi di migliaia di cittadini e azzerato i contributi ad eventi culturali, manifestazioni, a scopi sociali, associazioni di volontariato e sportive. “È impietoso e preoccupante il paragone con la vicina Forlì, dove la locale Fondazione distribuisce sul territorio oltre 10 milioni di euro ogni anno”. Anche per questo chiede chiede di
risolvere la contrapposizione molto rigida “che dura ormai da diversi anni e rischia di produrre effetti negativi sulla capacità attrattiva della città ed in particolare del centro storico che, pur con tutte le difficoltà, resta bello e piacevole da visitare. La città rappresentata pubblicamente e continuamente come degradata non stimola la sua frequentazione ma allontana il potenziale ospite”.
Poi ritiene che accanto alla valorizzazione delle eccellenze che qualificano Cesena bisognerebbe puntare su un elemento distintivo e caratterizzante, una vocazione. “Potrebbero essere il libro e la letteratura oppure il cinema. Dare vita, quindi, a eventi di alto livello con un filo conduttore, facendoli diventare appuntamenti fissi da promuovere sul piano nazionale ed all’estero ed attraverso gli eventi promuovere la città, il territorio e l’enogastronomia”.
Un tema molto sentito da Graziano Gozi è quello della città turistica per perseguire chiede un miglioramento dell’arredo urbano e della manutenzione più puntuale di giardini, piazze e strade. “Altro provvedimento di grande pregio sono gli incentivi per le neo imprese e la no tax area; in una fase storica in cui fare impresa è un impegno gravoso, il segnale dato dal Comune di Cesena è di stimolo per le giovani generazioni che scelgono di scommettere su sé stessi e sulla città”. E suggerisce di ripetere l’esperimento avviato in Corte Zavattini (piazzetta di accesso secondario all’ipercoop), che ha fruito di un piano ed incentivi da parte dell’amministrazione per favorire l’insediamento di nuove attività in una zona che stenta a decollare dal punto di vista commerciale.
Quello della sosta è un tema sempre dibattuto in città. Secondo Gozi vanno recuperati i posti auto persi con la chiusura di Piazza della Libertà. Come soluzione indica il raddoppio del parcheggio “Leandro Marconi” (Osservanza) attraverso la elevazione di un piano ed una velocizzazione nella riparazione del parcheggio “Madonna della Neve” (sempre area Osservanza). “La loro collocazione permette di servire una zona bisognosa di posti auto e che nella prospettiva di spostamento dell’ospedale (scelta che condivido) sarà meno attraversata dal traffico”.
Secondo Gozi deve proseguire il confronto sulla valorizzazione del mercato ambulante “che deve mantenere il cuore della sua collocazione negli attuali spazi con adeguamenti limitati ad una migliore fruizione”. Infine, l’adiacente Nuovo Foro Annonario, che fino ad ora non ha portato i risultati sperati. Ritiene giusta l’intenzione di riconsegnare l’identità di mercato del fresco alla struttura. E suggerisce di trasferire nella piazza del Foro il mercatino del mercoledì e sabato mattina attualmente collocato in viale 4 Novembre.
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