Si può fare, ma ha delle controindicazioni economiche. Può essere proposto in campagna elettorale, ma servirà chiarezza
Cambiare idea è perfettamente legittimo. Le cose cambiano e le opinioni si modificano. A Cesena uno dei cambiamenti maggiori è quello di Corrado Augusto Patrignani. Rispetto a qualche anno fa, il presidente di Confcommercio ha un approccio diverso. Più riflessivo. È forse anche per questo che c’è stato un avvicinamento con la giunta e, in particolare col sindaco.
In passato, riferendosi a Lucchi non lo avevo mai sentito dire: non vedo nessuno al suo livello. Né nel Pd, né fuori. Parole testuali pronunciate in un’intervista pubblicata domenica su Il Resto del Carlino e firmata da Emanuele Chesi, responsabile della redazione di Cesena.
Nella stessa intervista Il “nuovo” Patrignani emerge sia sulla pedonalizzazione che sulla sosta. Nel secondo caso ha assunto una posizione ibrida che proprio non capisco. Pur non condividendola, preferivo la posizione netta e decisa di prima, quando era il pasdaran della sosta.
Alla affermazione fatta da Chesi: però in città non c’è carenza, almeno dal punto di vista numerico, di posti auto, lui ha replicato.
Ma non ci sono abbastanza posti auto quando servono, nelle ore di punta. Così i clienti non vengono in centro e vanno dove i parcheggi, guarda caso abbondano, nei centri commerciali.
Il tutto è legato al fatto che Patrignani imputa alla giunta la responsabilità di non aver fatto il parcheggio interrato in piazza della Libertà.
Io dissento da questa posizione e cerco di spiegare il perché è provo a dare una soluzione alternativa. Per prima cosa non sono d’accordo sul fatto che nelle ore di punta non ci siamo i posti auto disponibili. Ma, diamo per buona questa chiave di lettura. Quali sono le ore di punta? Mi viene da pensare alle mattine di mercoledì e sabato (col mercato) e ai prefestivi. Se realmente le emergenze sono queste non si giustificano le spese di realizzazione e gestione di un parcheggio interrato. Sul quale però poi torno.
Le mattine con il mercato c’è il multipiano di fronte al Caps che risponde alle esigenze. Questo ormai è assodato. Per i prefestivi il problema sarebbe facilmente superabile, a mio avviso, recuperando l’area pedonale davanti alla chiesa di San Domenico. Basterebbe mettere una sbarra con un timer e di punto in bianco, nei pomeriggi dei prefestivi, sarebbero disponibili una quarantina di posti auto. Quasi quello che garantiva piazza della Libertà. Poi, in un quadro complessivo, bisognerebbe tenere conto che prima o poi sarà fatto anche il parcheggio al Sacro Cuore.
Ma torniamo all’interrato. Io sono sempre stato contrario a quello in piazza della Libertà. Innanzitutto per una questione ambientale. Per arrivarci si percorre un imbuto a marce basse, la situazione peggiore per quanto riguarda l’ambiente. Polveri sottili in primo luogo.
Resto dell’idea che se a Cesena servisse un interrato dovrebbe essere fatto in viale Carducci, dalla Barriera al bar Carducci. Ricordo (non per parlarmi addosso, ma per fare chiarezza) che fui io a proporlo. Ma c’è un ma. Alcuni privati fecero degli studi, ma emerse che la stagione sarebbe stata in rimessa (ammortamento compreso). Il che significa che se ad occuparsene fosse l’ente pubblico dovrebbe andare in rosso. Ovvero, usare i soldi che incassa dalle tasse per risolvere un problema che, come ho cercato di spiegare, potrebbe essere risolto in un altro modo e, soprattutto, a costo zero.
Però la scelta potrebbe essere motivata da un altro motivo: cancellare tutti i parcheggi a raso della zona puntando anche a una riqualificazione. È un’idea come un’altra. Se qualcuno ritiene che sia una soluzione questo è il momento giusto per proporla. Fra poco inizierà la campagna elettorale.
Però bisognerà essere chiaro sui costi.
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