Marchi, chi te lo ha fatto fare?

Eletto segretario del Pd di Cesena in un momento molto delicato. Ha molto lavoro da fare

Ma chi te lo ha fatto fare? È inevitabile che questa sia la prima domanda da fare a chi, in questo momento, diventa segretario del Pd, partito che, diciamo così, non attraversa un momento molto felice.

Destinatario naturale della domanda è Matteo Marchi che ieri sera è stato eletto segretario di Cesena (era l’unico candidato) con il 94,3 per cento delle preferenze.

 

Conosco personalmente Marchi e so che non è autolesionista. Quindi, sapendo a cosa andava incontro, bisogna supporre che ha voglia di lavorare. Sì, perché in casa Pd, questo è il momento in cui non c’è spazio per i perditempo.

 

Marchi, attuale segretario del sindaco ed ex assessore, se non ha un foglio bianco di fronte poco ci manca. Quindi su come lo riempirà dipenderà solo da lui. A mio avviso dovrà rispondere soprattutto a tre caratteristiche: dialogo con la base, confronto con le altre forze politiche, autonomia.

In un momento di difficoltà del partito il dialogo con la base è fondamentale. Ma è  lui che si dovrà muovere ed essere un segretario on the road. Deve battere il territorio, andare nei mercati, parlare con la gente, prendersi gli improperi. In questi casi, invece, il rischio è quello di essere chiuso in ufficio aspettando di incontrare le persone. Quello succedeva in un’altra epoca politica.

 

Il confronto con le altre forze politiche è un altro aspetto fondamentale. L’ubriacatura del Pd al quaranta per cento ormai è passata. Nonostante sia successo non molto tempo fa, sembra si parli della preistoria. Rimane il fatto che il Pd non può più pensare di essere autosufficiente. Quindi ha bisogno di costruire una maggioranza allargata sapendo che non si dovrà presentare con il cappello in mano, ma facendo una buona di dose di autoanalisi. E proprio in questa fase sarà fondamentale la capacità di dialogo.

Marchi dovrà mostrare di essere anche autonomo. È chiaro che, sedendo alla destra del padre, viene visto come la diretta emanazione di Paolo Lucchi. Non che il sindaco sia brutto, sporco e cattivo. Ma non sarebbe bello vedere che il segretario comunale del partito è eterodiretto da qualcuno. Marchi ha la capacità e l’esperienza per muoversi in piena autonomia. Questo non vuol dire che debba essere un caterpillar che stritola tutto quello che trova sulla sua strada. Il confronto interno è sempre fondamentale. Sempre però partendo dal presupposto che è lui che ci mette la faccia e che, quindi, deve prendere la decisione finale.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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