Nostalgia del sangue, il premio al Monti

Bancarella nelle scuole, la recensione di Camilla Casadio

Grande successo di partecipazione al Bancarella nelle scuole. Questa la recensione vincitrice di “Nostalgia del sangue”. È firmata da Camilla Casadio, 3 Ac del Monti.

E’ un noir italiano, romanzo di esordio di una coppia di autori anonimi, che si celano dietro lo pseudonimo di Dario Correnti.

 

Un libro corposo che si srotola in brevi capitoli che si susseguono velocemente. La lettura è rapida, scorrevole e incalzante, grazie ad una suspense creata in maniera sottile e a personaggi ben delineati. Marco Besana, è un giornalista disilluso, che ha vissuto pienamente gli anni d’oro del giornalismo e che ora è prossimo al prepensionamento, ma ha ancora voglia di fare bene il suo lavoro, di capire gli assassini, di arrivare al centro della notizia. E’ coscienzioso e capace, si diverte a ironizzare e apprezza sempre la buona tavola e il buon bere. Appare inizialmente disilluso e trascurato, a volte un po’ sfiduciato; grazie a Ilaria, però troverà un nuovo rispetto verso sè stesso e la vita. Ilaria Piatti – soprannominata “Piattola” – è una giovane stagista, goffa, impacciata, mal vestita, ma dalle intuizioni formidabili. E’ lei che capisce che l’assassino emula un killer del passato, ed ancora è lei che si espone in prima persona per catturarlo.

 

Besana e Ilaria sono due generazioni a confronto, due modi di approcciarsi al lavoro e alla vita diversi, ma che interagiscono e combaciano perfettamente. Due personaggi che impariamo ad amare e apprezzare singolarmente, ma ancor più come coppia, descritti in maniera talmente attenta e dettagliata che al lettore sembra di essere in auto con loro mentre si avventurano nella Bergamasca o seduti al tavolo di un ristorante.

La lettura è intensa e appassionata, gli amanti del genere troveranno tutti gli elementi che cercano: scene del crimine, indagini, presunti colpevoli e analisi del DNA. I luoghi spaziano della convulsa Milano alla Bergamasca, zona degli omicidi, in cui il Besana afferma che “non potrebbe mai vivere”, dove la gente si rinchiude in villette a schiera tutte uguali e si cela dietro una presunta riservatezza, che forse è solo omertà o indifferenza.

Qui si svolgono gli omicidi di un serial killer che imita il primo serial killer italiano di fine 800, Vincenzo Vergeni.

 

La “Nostalgia del sangue” è quella che Besana prova pensando che quello che sta affrontando sia il suo ultimo caso: è quindi nostalgia per la vita vissuta fino ad oggi e dedicata quasi interamente al lavoro. Ma il lettore, che conoscerà la coppia investigativa Besana-Piatti, spera assolutamente rivederli alle prese con altri casi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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