E45: la politica deve fare di più

Intervento di Renato Lelli, segretario regionale del Pri

Renato Lelli, segretario regionale del Pri, interviene sui problemi della E45. La nota.

Ha ragione il segretario della Uil di Cesena. Il problema della E45 non è solo il viadotto Puleto bloccato completamente per un mese e poi riaperto al passaggio dei soli mezzi leggeri. Il ministro delle infrastrutture aveva promesso la totale sistemazione entro un mese; il mese è passato, e la superstrada è ancora parzialmente fruibile, della viabilità alternativa non si hanno notizie ed intanto disagi e danni economici sono pesantissimi.


Renato Lelli

Questa superstrada è uno dei corridoi europei e contemporaneamente un asse portante del sistema stradale italiano in quanto assicura (o meglio dovrebbe assicurare) il collegamento tra il nord est ed il sud ovest dell’Italia. Oggi il tema è di un qualche interesse, dopo che la situazione è esplosa con il blocco della strada, ma c’è uno stato complessivo di questa infrastruttura che non si risolve con la sola riapertura del viadotto.

Trent’ anni di incuria significano per chi percorre la strada, rattoppi e buche sull’asfalto, tratti di guard rail divelti, per non guardare alle condizioni di ponti e gallerie, sensi unici alternati con lavori in corso che da anni si trascinano senza mai avere termine ed obbligano chi la percorre a continue deviazioni e gimcane, neanche fosse un circuito di formula uno.


Un tratto della E45

Guardiamo al solo tratto che attraversa il Comune di Cesena. Da tempo in corso lavori di manutenzione, che riguardano non solo il manto in asfalto me anche i sottofondi e le barriere (guard rail). Chiusi gli svincoli di san Carlo e San Vittore da mesi con tempi di riapertura che slittano continuamente (erano previsti per ottobre 2018, adesso siamo a fine marzo).

Quella che cambia nel frattempo è la data di fine lavori indicata nel cartello ai bordi della strada che viene via via posticipata. Questo significa danni economici per le aziende che hanno realizzato i loro stabilimenti in prossimità di svincoli chiusi (leggi Amadori a San Vittore), per i lavoratori che impiegano più tempo per recarsi al lavoro, per i residenti che oltre a dover fare percorsi più lunghi sono colpiti da inquinamento e maggior traffico sulla viabilità secondaria.


Renato Lelli

Ovviamente il primo responsabile di tutto ciò è l’Anas che dovrebbe programmare la manutenzione nel tempo, perché da questa non si può prescindere, ma organizzarla nel modo dovuto, affidando i lavori ad imprese in grado di eseguirli in tempi rapidi, lavorando tutti i giorni e con un numero di persone adeguate. Chi nei giorni scorsi ha percorso il tratto di E45 tra il casello Cesena nord e lo svincolo della secante ha potuto verificare come procedevano i lavori per il ripristino dei giunti sui viadotti : poche persone (quando c’erano), una corsia chiusa per chilometri.

Credo però che la politica – anche se non direttamente responsabile – debba esercitare il suo ruolo, che è quello di essere attenta ai bisogni del territorio. E le nostre popolazioni chiedono che Sindaci ed amministratori locali, parlamentari nazionali e regionali debbano impegnarsi a fondo anche su questi aspetti.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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