Cambio di passo nella sanità

“Sanità: occorre un cambio di passo”. È il pensiero di Elena Baredi (A Sinistra). La nota.


Prendiamo spunto dalla presentazione a Cesena del libro di Nerina Dirindin, economista esperta di sanità, e dalla presentazione ufficiale del progetto per il nuovo ospedale Bufalini, per avanzare alcune considerazioni.

C’è una crescente debolezza culturale e politica, a volte anche della sinistra, sulla difesa del sistema sanitario nazionale e pubblico. Oggi più che mai deve essere universale, globale e solidale mentre sta scivolando verso il privato e le assicurazioni aziendali.

Elena Baredi



La tutela della salute e la programmazione dell’assistenza sanitaria sono processi complessi ed evolutivi che investono direttamente gli enti locali. Troppo spesso in questi anni abbiamo assistito a un vuoto politico e una delega in bianco a dirigenti e direttori che non sempre sono stati all’altezza del proprio compito.

Rimane drammaticamente irrisolta la questione dell’h24 di cardiologia al Bufalini che denunciamo da oltre 6 anni.
5000 firme raccolte con una petizione popolare hanno incontrato solo il silenzio come risposta del direttore generale.

Apprezziamo che Enzo Lattuca, candidato sindaco che sosteniamo, abbia voluto inserire nel programma di coalizione “il ripristino immediato di questo servizio”, una delle condizioni che avevamo posto per la nostra adesione. Su questo non abbasseremo la guardia.





Anche le liste d’attesa sono un problema da risolvere immediatamente. Non è accettabile che i cittadini attendano anche mesi per delle prestazioni sanitarie che privatamente o intramoenia, nella stessa struttura pubblica, sono garantite in molti meno giorni.

Nonostante gli sforzi compiuti in questi anni è ancora un problema. Dobbiamo accelerare ulteriormente nel metodo dell’”accesso diretto” sperimentato con successo in alcune realtà tra cui Pisa che, con una organizzazione a rete, ha abbassato a 3 giorni l’accesso alle prime visite specialistiche per numerose prestazioni.



Bisogna rafforzare il cup, ampliare le fasce orarie delle prestazioni e mettere finalmente a sistema la rete informatica dell’azienda unica.

L’ingresso del Bufalini



Occorre programmare a livello romagnolo i servizi ad alta specializzazione, ma dobbiamo anche garantire a tutte le realtà territoriali quei servizi essenziali e vitali che devono restare a disposizione di ciascuno in ogni ospedale.



Occorre rilanciare l’ospedale Bufalini per come è qui ed ora. Altrimenti il rischio è che si vada a immaginare e realizzare un ospedale nuovo che ospiterà servizi, strutture e reparti già inadeguati.

Bisogna agire subito per impedire che i migliori professionisti se ne vadano da Cesena, come sta accadendo, e che anzi il Bufalini venga percepito come un polo d’eccellenza capace di attirare professionalità.”

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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