La Trafila Garibaldina nel forlivese / 4a parte – da Dovadola a San Ruffillo


Si scende verso San Ruffillo e si arriva dopo 900 metri a Villa Piera, in corrispondenza di una piccola chiesetta posta a sinistra della strada. Inizia ora il tratto più prettamente escursionistico fino al Palazzo di Monte Aguto. Si scende sullo stradello di fianco alla chiesa e si raggiungono i campi sottostanti. Lo stradello corre parallelo alla strada principale superiore fino alla fine del campo, nella sua sommità. Ora, seguendo sempre il perimetro del campo, la strada diventa molto disastrata e scende a fianco di un boschetto misto di querce fino al suo limite più basso. Qui occorre tralasciare la traccia che va verso sinistra, attraversa il campo e raggiunge il lato opposto della valle. Si costeggia in basso il bosco, lo stradello è difficilmente percorribile per la vegetazione e occorre scendere sul campo, a sinistra, in alcuni tratti, fino ad uscirne nella sua parte quasi opposta.
Lo stradello termina di fronte ad un campo coltivato. Qui occorre prestare attenzione. Di fronte si vede, più in basso, un varco in una macchia di salici e subito oltre, al suo limitare, si intravvede una strada che proviene dalla casa che si vede a destra più in alto, al limitare dei campi. Si punta direttamente al varco attraversando il campo fino ad incontrare la summenzionata strada. La si prende verso sinistra, si scende ad un fosso e si risale sull’opposto versante fino a giungere alla casa Le Piane. La casa è disabitata ed in cattivo stato. Siamo di nuovo in mezzo ai campi coltivati e la strada si perde di nuovo. Si oltrepassa la casa e subito si vede un fabbricato di servizio in muratura sulla destra. La traccia riprende alle sue spalle e punta direttamente verso il monte, ora ben visibile.


Si risale il faticoso fianco del monte fino ad arrivare ad una strada più larga e tenuta meglio. Da qui la vista spazia verso il profondo fosso del Rio di Meleto ed i suoi alti e selvaggi dirupi. Si prosegue lungo la strada con saliscendi frequenti ma sempre agevolmente percorribile, sul fianco del monte e in mezzo al bosco. Si supera una confluenza con una pista che arriva da sinistra e si prosegue dritto sulla strada principale fino ad arrivare ad un primo bivio. Proseguendo in piano si arriva fino ai ruderi di una casa poco oltre. Invece di proseguire si scende sul ramo di destra. Il percorso costeggia costantemente il Rio Di Meleto tenendosi in alto. Si vede sul versante che sovrasta il fosso il crinale delle case di Monte Aguto di Sopra e di Sotto.
Poco oltre in un altro bivio si prosegue dritto sulla strada principale fino a che questa finisce in un’altra strada. Si scende a destra verso il Rio Di Meleto che si raggiunge ben presto. Attraversatolo, la strada risale sul versante opposto guadagnando il crinale con ampio percorso a zig zag, seguendo i perimetri dei campì coltivati. Si giunge così alla bella casa di Monte Aguto di Sopra, sul crinale, abbandonata ma ancora in buone condizioni. Ora si percorre brevemente il crinale in discesa fino a Monte Aguto di Sotto. Da qui lo sguardo spazia sulle valli appena percorse e in lontananza si intravede Villa Piera. La strada costeggia a sinistra la casa e comincia a scendere verso San Ruffillo. Poco dopo la casa, a sinistra, si incontra una ennesima strada che scende e si inoltra a mezza costa verso Ovest esattamente verso il crinale del Palazzo di Monte Aguto, che già si vede poco dopo. Si scende ad un laghetto di irrigazione e si affronta l’ultimo tratto di salita verso il Palazzo ora ben visibile e vicino. Il Palazzo di Monte Aguto, dove trovò rifugio Garibaldi, è un agglomerato di vecchi fabbricati, ancora in buono stato ed in posizione panoramica, con una chiesetta di più recente costruzione, immersa nel bosco. Sulla facciata del Palazzo, sopra all’ingresso, si vede la lapide posta a memoria del soggiorno dell’Eroe dei Due Mondi.
Lasciato il Palazzo si imbocca la strada, verso Nord, che scende a San Ruffillo, oltrepassando una casa abitata. Lungo la strada occorre fare attenzione ai cancelli che occorre aprire e richiudere dopo il passaggio.

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Gabriele Zelli

Gabriele Zelli è nato a Forlì il 5 marzo 1953. Da circa trent'anni si occupa in modo continuativo di cultura, sport e di attività sociali. Per Romagnapost, insieme a Marco Viroli, cura una rubrica intitolata "pillole forlivesi" dedicate alla storia della città. 

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