Al centrosinistra manca un leader

Mentre Salvini ha carisma e conquista il ventre molle dell'elettorato

Dopo la schiacciante vittoria in Umbria la Lega vola nei sondaggi e pare che niente possa fermare la cavalcata trionfale di Salvini e di tutto il centrodestra. Ma è veramente così o ci potrà essere un’inversione di tendenza. Del doman non v’è certezza recita un verso della Canzona di Bacco composta da Lorenzo dè Medici. Il Magnifico ha ragione, ma, al momento, quella frase è difficile declinarla nella situazione politica italiana. 

Salvini pare difficilmente contrastabile perché dalla parte opposta manca la leadership. Quella figura carismatica in grado di fare breccia nel ventre molle dell’elettorato. Una fascia sempre più vasta che da molti anni non ha più un riferimento politico e si appoggia all’uomo forte del momento.

Un figura che fra gli avversari di Salvini non c’è. Quella di Di Maio è ormai acciaccatissima ed è percepita come sempre più traballante. C’è Zingaretti che appare solo segretario e per nulla leader. Renzi è l’unico realmente visibile, ma ha i suoi problemi di credibilità e consenso ed è percepito più come una mina vagante che come una colonna portante del governo giallorosso. Conte è l’unico che regge in termini di fiducia e gradimento, ma non ha partito. E verosimilmente regge esattamente per questa ragione.



Inoltre la “cordata” giallorossa manca di posizionamento: quali sono i temi-chiave per l’opinione pubblica? In che cosa possono rassicurare l’elettore incerto, spaventato, perennemente insoddisfatto?



Altra assenza è quella di un messaggio: conseguentemente al posizionamento, quale storia ci sta vendendo questa maggioranza? La storia di Salvini è chiara e saldamente puntellata sui suoi temi-chiave, poco importa se populisti o dettati dalla convenienza del momento, ma che sa cavalcare con abilità. Quella del Conte Bis qual è? Avevano un jolly: far passare il messaggio che hanno evitato l’aumento dell’Iva (23 miliardi) e dato soldi ai lavoratori con i redditi più bassi (cuneo fiscale). Se lo sono giocato male, è difficile pensare ad un’altra occasione.

C’è chi prova a fare politica, ma quella ormai, come governare, pare essere diventata una garanzia per perdere consenso, mentre fare opposizione è l’unica certezza di crescita. C’è un solo modo per provare a crescere stando al governo: fare opposizione contro il tuo alleato. Il che difficilmente potrebbe allungare la vita al Conte Bis.


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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.