Ricordato Carlo Gotti (1911 – 1981), medico-chirurgo, dirigente sportivo e fondatore del Lions Club Forlì Host

Nel campo di atletica di via Campo di Marte a Carlo Gotti, a cui è intitolata la struttura, è dedicato un bassorilievo, collocato su una stele, e una scritta che recita: “Ricordano il medico-chirurgo i giovani che ebbero incitamento all’esercizio sportivo e quanti in lui trovarono conforto e speranza nella malattia”. Nel 1957 Carlo Gotti è stato anche uno dei soci fondatori del Lions Club Forlì Host,  nonché dinamico presidente dell’anno sociale 1959/1960, ed è stata proprio questa associazione a far restaurare il monumento che lo ricorda. 
Per mettere in evidenza l’importanza dell’intervento, venerdì 11 maggio 2020, si è svolta una cerimonia alla quale hanno partecipato: il sindaco Gian Luca Zattini, il presidente del Forlì Host, Foster Lambruschi, Stefano Gotti, figlio di Carlo, Anna Rita Balzani, presidente dell’Edera Atletica, Alessandra Ascari Raccagni, presidente del Consiglio Comunale, Vittorio Cicognani, assessore al Bilancio, e diversi soci Lion. Gli intervenuti alla manifestazione, coordinata da Gabriele Zelli, hanno ricordato la figura di Carlo Gotti, a partire dalla nascita avvenuta nel 1911 a Fusignano di Ravenna perché il padre Giuseppe, di origini bolognesi, vi si era trasferito per esercitare l’attività di primario chirurgo del locale ospedale. Anche il giovane Carlo si dedicò allo studio della medicina laureandosi a pieni voti nel 1936, presso l’Università di Bologna. Nel 1937, a Siena, ottenne l’abilitazione all’esercizio della professione. Successivamente frequentò i corsi per allievo ufficiale alla Scuola di applicazione di sanità militare di Firenze e, nel giugno 1938, fu trasferito all’11° Reggimento Fanteria Casale di stanza a Forlì dove rimase fino all’anno successivo. Nel 1939 fu trasferito al 126° Reggimento Artiglieria “Pavia”, nel medesimo periodo in cui la formazione militare venne inviata in Libia. Carlo Gotti fu costretto a rientrare in Italia per motivi di salute. Riprese servizio dopo essersi ristabilito a Rimini. All’entrata in guerra Gotti fu assegnato ad un ospedale da campo della Divisione “Casale”. Nel marzo 1941 partì per la penisola balcanica e partecipò alle operazioni militari sul fronte greco-albanese. Rientrò in patria nel 1942 e nel giugno di quell’anno fu comandato all’ospedale militare di Bologna. Presso l’ateneo della città felsinea conseguì la specializzazione in urologia. 
Dalla fine del 1943, anno in cui Gotti contrasse anche matrimonio, all’immediato dopoguerra fu aiuto chirurgo all’ospedale di Rimini e successivamente presso il Morgagni di Forlì dove entrò di ruolo nel 1952. Nel frattempo aveva proseguito gli studi e nel 1947 ottenne dall’Università di Firenze la seconda specializzazione in chirurgia generale. Nel 1954 fu incaricato come primario presso l’ospedale di Forlimpopoli, incarico che mantenne, unitamente a quello di direttore sanitario, fino al 1981, anno della sua morte. Nel nosocomio della città artusiana ebbe modo di contribuire, in un arco di tempo molto ampio, al rinnovamento e allo sviluppo del complesso sanitario e all’istituzione di nuove divisioni in quanto, al momento della sua nomina, l’ente era ancora classificato, in base alla legge, come infermeria quindi sprovvisto di reparti, attrezzature avanzate e personale medico in misura adeguata alle necessità. 
Carlo Gotti fu un personaggio conosciuto per le sue capacità professionali, per la profonda umanità e per la disponibilità che manifestava in ogni occasione, così come viene evidenziato da Marina Monti nel libro “Personaggi della vita pubblica di Forlì e del circondario” a cura di Lorenzo Bedeschi e Dino Mengozzi, QuattroVenti editore, 1996. Non si impegnò solo in campo medico ma svolse un’intensa attività per valorizzare lo sport forlivese, prima nel campo dell’automobilismo sportivo divenendo nel 1962 presidente della scuderia Luigi Arcangeli. In questo ruolo si prodigò per l’organizzazione dell’annuale svolgimento del rally “Colline di Romagna” e per l’affermazione della manifestazione a livello nazionale 
Nel 1966 fu nominato presidente della Polisportiva Edera l’associazione sorta nel 1947, ancora oggi una delle realtà sportive più importanti della Romagna, e tenne questa carica fino alla sua morte nel 1981.
Nel 1983 il Comune di Forlì decise di intitolare a Carlo Gotti l’impianto di atletica di via Campo di Marte. All’interno della struttura il 27 ottobre 1985, grazie all’iniziativa di un comitato civico, fu collocata la stele sopra ricordata, ripristinata dal Lions Club Forlì Host.

Questo post è stato letto 104 volte

Avatar photo

Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *