La politica non si fa mancare niente (o quasi)

Il primo fine settimana di luglio non è stato per nulla sonnachioso

CESENA. Per la politica non è stato un sonnacchioso fine settimana di luglio. Molti sono gli spunti che hanno tenuto vivo l’interesse. Alcuni arrivano dall’estero, altri all’interno dei confini italiani. In patria c’è Matteo Renzi che ha affondato il decreto Zan al quale Italia Viva ha presentato una serie di emendamenti giudicati irricevibili dal Pd. Così si frantuma la maggioranza che aveva approvato il decreto alla Camera. Quale sia il motivo lo si capirà fra non molto tempo. Di sicuro Renzi non fa niente per niente, soprattutto in un momento in cui il suo peso politico è bassissimo.

Ma la notizia più importante arriva dall’Ungheria. La terra  magiara potrebbe diventare l’ennesima testa di ponte Cinese in Europa. Mentre l’attenzione si concentrava sulla battaglia anti-Lgbtq+, Budapest firmava accordi per cinque miliardi di euro con imprese vicine al regime cinese. Tutto fa pensare che si stia pianificando il primo gigantesco campus universitario cinese in Europa: un ateneo capace di ospitare ottomila studenti e 500 accademici. Un progetto da 1,5 miliardi di euro, di cui 1,3 finanziati dai cinesi. E’ il metodo che il governo di Pechino usa per mettere le mani in zone strategiche al di fuori dei propri confini. A quel punto Budapest diventerà il pilastro europeo della Via della Seta. Con buona pace dei sovranisti italiani (Lega e Fratelli d’Italia) che continuano a lanciare strali contro l’Europa appoggiando Orban, leader ungherese, che vuole portarci all’abbraccio con i cinesi. 

Sempre restando a Fdi, Giorgia Meloni continua la corrispondenza col Corriere della Sera, in particolare per rispondere alle spietate analisi di Ernesto Galli della Loggia che resta critico nei confronti di Fdi. La novità è che la leader di Fratelli d’Italia fa capire, o cerca di farlo, che prosegue la sua marcia di avvicinamento al gollismo. Notizia che potrebbe essere interessante, ma la brava Giorgia si dimentica di sottolineare che gollisti e destra patriottica sono sempre stati su posizioni opposte. Nello stesso tempo è difficile pensare di essere gollista e stringere accordi con chi ha dei problemi a riconoscere lo stato di diritto.

Però, nonostante l’attivismo dei nostri politici, non si parla delle questioni cruciali, due temi da cui dipende il futuro del paese: la ridiscussione delle regole economiche dell’eurozona dopo le elezioni tedesche e la ridefinizione del nostro interesse nazionale nel rinnovato campo euro-atlantico che l’amministrazione Biden sta provando a ricostruire. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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