Le Bcc chiedono tutele

Serve una maggiore proporzionalità nelle regole bancarie

BOLOGNA – Oltre 130 persone hanno partecipato questa mattina al convegno Le banche del territorio e di comunità. Il credito cooperativo una risorsa da tutelare per una economia sostenibile e più equadedicato ai 50 anni della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. E’ stata l’occasione per ribadire l’importanza del credito cooperativo nel sistema economico e sociale regionale, dove la Federazione associa 9 banche (Banca Centro Emilia, Emil Banca, BCC Felsinea, Banca Malatestiana, La BCC ravennate forlivese imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, Credito Cooperativo Romagnolo, BCC Sarsina) con in aggiunta la Banca di San Marino.

“La Federazione in questi 50 anni ha saputo accompagnare le sue banche attraverso i cambiamenti che si sono succeduti, dalla riforma del testo unico del sistema bancario del 1993 alla riforma del credito cooperativo del 2016, che ne ha visto mutare profondamente la natura e la struttura organizzativa – ha detto Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC Emilia-Romagna. – Le nostre BCC crescono a doppia cifra: i dati della semestrale 2021 presentano una raccolta diretta salita a 15,5 miliardi di euro (+14,3%), gli impieghi a quota 12,5 miliardi di euro (+11%) e un utile che ha superato i 71 milioni di euro. I soci raggiungono quota 138.999 (+2.500) mentre i clienti sfiorano le 700.000 unità. Le banche della Federazione possono contare su 341 filiali e 2.729 dipendenti, con una competenza territoriale del 79% dei comuni”.

Mauro Fabretti, presidente federazione Bcc Emilia Romagna

Per assicurare un’ulteriore crescita ritiene che occorra che le istituzioni europee e italiane prendano definitivamente coscienza della diversità delle BCC, garanti di un pluralismo economico che produce stabilità e genera benessere nei territori. Per questo chiede una maggiore proporzionalità delle regole bancarie e delle misure di controllo, che devono tenere conto delle reali dimensioni delle banche. “Va salvaguardato il pluralismo del sistema bancario italiano. Non servono regole omologanti valide allo stesso modo per grandi gruppi e piccole BCC. Le istituzioni devono valorizzare e tutelare le banche di comunità. Oggi gli adempimenti che le BCC devono assolvere sono del tutto sovradimensionati rispetto ai reali volumi dei singoli istituti: questo genera difficoltà nell’erogazione del credito a imprese e famiglie. Auspichiamo che il PNRR diventi un’opportunità per consentire alle BCC di accompagnare la ripresa economica che il Paese sta vivendo”.

“Il credito cooperativo in Emilia-Romagna ha origini chiare e solide innanzitutto nei principi di sensibilità e responsabilità sociali insiti nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII – ha detto Antonio Patuelli, presidente ABI (Associazione Bancaria Italiana) – : da essi si sono sviluppate le attività di imprese cooperative molto legate ai rispettivi territori che hanno realizzato competitività, collaborazione e solidarietà in epoche storicamente diverse e complesse. Attualmente la commissione regionale dell’ABI è presieduta da un esponente del credito cooperativo, a testimonianza del pluralismo che rappresenta una forza del nostro settore bancario a vantaggio dell’economia. Dobbiamo insieme lavorare affinché la proporzionalità delle regole bancarie inserita nelle normative europee trovi piena applicazione”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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