Cesena fa memoria, posizionate le nove pietre d’inciampo

La cerimonia alla presenza degli studenti e degli insegnanti

CESENA. Inciamperemo nei loro nomi. In vista del Giorno della memoria, che si celebra il 27 gennaio, l’amministrazione comunale di Cesena con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena propongono un programma diffuso sul territorio tra presentazioni di libri, passeggiate guidate, proiezioni cinematografiche, performance teatrali e musica. A questi momenti si aggiunge la posa delle nove pietre d’inciampo avviata mercoledì 19 di fronte a casa Saralvo, in Piazza del Popolo, e conclusa questa mattina in Corso Garibaldi, laddove sorgeva l’abitazione delle quattro sorelle Forti, e in Corso Comandini, in corrispondenza dell’abitazione delle sorelle Jacchia. 

La cerimonia odierna, a cui hanno partecipato non pochi insegnanti e studenti delle scuole di Cesena (la scuola media “Pascoli”, elementare “Carducci” e Liceo linguistico “Ilaria Alpi”), è stata introdotta  dagli assessori alla Cultura Carlo Verona e alle Politiche giovanili Carmelina Labruzzo, dal professore Alberto Gagliardo dell’Istituto Storico, che ha ripercorso la storia degli anni bui delle leggi razziali, e da don Piero Altieri, presidente del Capitolo della Cattedrale di Cesena, che ha riproposto la vicenda personale di suo padre convocato dalle SS per fornire loro i nomi e gli indirizzi di residenza delle famiglie ebree presenti in città. Presente inoltre anche Davide Jacchia, pronipote delle sorelle arrestate il 17 dicembre 1943. “Posizionare le pietre – commenta l’assessore Verona – ha un forte significato: io cammino per le vie del centro e incontro qualcosa che attira la mia attenzione e che mi consente di conoscere, approfondire, familiarizzare con una pagina di storia drammatica che ha caratterizzato il nostro passato, poi non così lontano da noi. Le pietre d’inciampo sono anche delle lapidi e attraverso loro i nove concittadini ebrei rimasti vittime di questa follia potranno restare sempre nel nostro ricordo. L’Amministrazione comunale ha avviato questo percorso basato sulla memoria nel 2019 con una mozione votata all’unanimità da tutto il Consiglio comunale e subito sostenuta dalla città. È un gesto doveroso finalizzato a costruire e rafforzare una memoria condivisa”.

Ciascuna pietra riporta un cognome: Levi, Saralvo, Forti e Jacchia. Sono loro i cittadini ebrei deportati da Cesena tra il 1943 e il 1944 e che poi hanno perso la vita nel campo di concentramento di Auschwitz. Si tratta di Anna Forti, nata il 3 novembre 1885, arrestata il 17 dicembre del 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio del 1944. Elda Forti, nata il 7 agosto del 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz, e assassinata il 6 febbraio 1944. Lina Forti, nata il 4 agosto 1883, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Lucia Forti, nata il 20 febbraio 1879, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Diana Jacchia, nata il 21 maggio 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Dina Jacchia, nata il 16 ottobre 1884, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Amalia Levi (in Saralvo), nata il 12 settembre 1893, arrestata e deportata ad Auschwitz, assassinata nel maggio 1944. Mario Saralvo, nato il 19 maggio 1891, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944. Giorgio Saralvo, nato il 14 giugno 1915, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944.

Proseguono le iniziative della Settimana della Memoria avviata mercoledì 19 gennaio. Domani, mercoledì 26 gennaio alle ore 21 al Teatro Bonci  “Musica in Memoria”, concerto di Ensemble Metamorphosen del Conservatorio B. Maderna con la partecipazione di Cesena Cello Ensemble dell’Istituto Musicale A. Corelli. Per informazioni: 0547/28679. Giovedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, si terrà il progetto didattico online organizzato dal Laboratorio Aperto di Casa Bufalini “Scelte impossibile: e tu cosa avresti fatto?” e rivolto ai ragazzi delle classi terze e quarte delle secondarie di secondo grado. Nel corso dell’incontro, che sarà introdotto dal sindaco, i giovani partecipanti ripercorreranno in modo coinvolgente le storie di deportazione avvenute a Cesena. Attraverso tecniche di meta-gioco gli studenti saranno spinti a fare delle scelte e a mostrarne le conseguenze. Nella stessa mattinata, alle ore 11, l’Amministrazione Comunale attraverso la deposizione di una corona alla lapide ai concittadini ebrei deportati, ricorderà le persecuzioni e lo sterminio del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti con la posa di una corona alla lapide dedicata ai concittadini ebrei deportati negli anni 1943-1944. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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