E si riaccende la polemica sui ritardi per la realizzazione del museo sul Principe
di Vincenzo Marano
NAPOLI. In una torrida mattinata di fine primavera, a 56 anni dalla morte di Totò, il rione Sanità di Napoli accoglie la figlia Liliana, per l’ultimo saluto. La salma è giunta direttamente da Roma dove si è spenta venerdì scorso, all’età di 89 anni, dopo una lunga malattia. Fin dalla prima mattinata, un nutrito gruppo di persone attendeva l’arrivo del feretro, sul sagrato della chiesa di Santa Maria ai Vergini, la stessa chiesa dove fu battezzato suo padre.
La morte di Liliana ha ripristinato e ravvivato a Napoli la polemica sulla mancata apertura del museo dedicato a Totò. La questione del museo è stata, infatti, il tema centrale di discussione nei capannelli di persone formatisi sponteanamente fuori dalla chiesa. Un ritardo, quello museale , che non solo i napoletani ma tutti gli “amanti” del principe della risata non sa spiegarsi. Da circa 20 anni, la Regione ha acquistato gli appartamenti di due piani, nel settecentesco palazzo dello “Spagnolo”ma si registra un annoso ritardo dovuto alla mancanza di volontà politica o di cavilli burocratici.
Liliana si era sempre prodigata ed impegnata affinché la memoria del padre venisse riconosciuta e il progetto decollasse. Aveva anche comprato uno spazio attiguo al palazzo dello “Spagnolo”, per realizzare un ascensore di collegamento con i piani superiori degli appartamenti museali. Totò non è stato amato dalle istituzioni quanto dal popolo della Sanità. A raccogliere il testimone della Fondazione Totò e continuare la battaglia, per la realizzazione del museo, ci sarà la figlia Elena Anticoli de Curtis .Fra i presenti al funerale anche l’attore Enzo De caro, amico di famiglia e l’attore caratterista, Giacomo Rizzo.
A margine della cerimonia, il vice sindaco, Mia Filippone, in rappresentanza del comune di Napoli, ha manifestato l’impegno istituzionale alla realizzazione del museo. A salutare per l’ultima volta Liliana De Curtis, c’era anche Giuseppe De Chiara , attuale proprietario della casa in cui visse Totò fino all’età di 21 anni, in via Antesecula, alla Sanità. Il sogno di De chiara è quello di recuperare casaTotò e creare un rapporto sinergico con l’agognato museo.
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