Per aiutare i redditi bassi anche Bankitalia (finalmente) fa cadere un tabù

Un monito arriva anche dall'Osservatorio dei conti pubblici

CESENA. Bisogna tutelare i redditi bassi, ma non a parole, bensì con i fatti. E per farlo servono interventi coraggiosi. Del resto ci sono segnali forti, chiari e inequivocabili che vanno in questa direzione.

“L’impennata del costo del petrolio e del gas è «una tassa che va pagata”. Il punto è chi debba pagarla. Se l’Italia non può fare altri scostamenti di bilancio perché i rischi per il debito “sono troppo alti”, allora quella tassa “la può pagare sicuramente il più ricco per un periodo temporaneo”, ha detto Ignazio Visco dal palco del Festival Internazionale dell’Economia di Torino, intervistato dal direttore de La Stampa Massimo Giannini.

Inoltre l’Osservatorio sui conti pubblici in un intervento su La Stampa di oggi, in merito ai bonus sull’energia, sottolinea che sarebbe auspicabile che i fondi pubblici fossero destinati soprattutto dove i bisogni sono più acuti, come peraltro raccomandato dalla Commissione Europea all’ inizio della crisi energetica. Naturalmente, un aumento dei costi dell’ energia e, in generale, dell’ inflazione, colpisce tutti, ma colpisce alcuni più degli altri. L’analisi è corredata da una serie di dati impietosi. Tutti fanno riflettere, ma  colpisce uno in particolare: solo il 54 per cento degli stanziamenti per le famiglie (10,8 miliardi) è stato distribuito seguendo un criterio di selettività sopra definito. Il restante 46 per cento degli aiuti diretti alle famiglie (9 miliardi circa) non segue alcun criterio di selettività.

Più che linee di pensiero sono indirizzi programmatici. E se a pronunciarli sono il governatore di Bankitalia e l’Osservatorio dei conti pubblici è difficile pensare che si possa trattare di visioni di parte o una sorta di esproprio proletariato. Eppure una parte della politica verso questo provvedimento prova una forma di avversione senza rendersi conto del danno che si fa al paese. Perché sviluppo passa dalla capacità di spesa, a partire da quella dei redditi bassi. Perché sono quelli costretti a fare più rinunce e che se avessero una maggior disponibilità  sarebbero portati ad Immetterla nel.ciclo economico determinando dei vantaggi per tutto il sistema. Non capirlo significa avere una visione distorta della realtà.

Questo post è stato letto 66 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *