David Fray affronta le Variazioni Goldberg

RAVENNA. Mercoledì 15 giugno, alle 21, al Teatro Alighieri il pianista francese per un nuovo omaggio a Bach.

Nel percorso bachiano che Ravenna Festival ha scelto di tracciare per celebrare il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, intellettuale legato da una passione profonda proprio alla musica di Johann Sebastian Bach, non poteva certo mancare quel capolavoro assoluto di impeccabili geometrie e inesprimibile senso del sacro che sono le Variazioni Goldberg. Composte per clavicembalo ma fin dall’inizio del secolo scorso affidate al pianoforte, saranno in questa occasione interpretate da uno dei più interessanti e apprezzati pianisti delle ultime generazioni: David Fray, che mercoledì 15 giugno, alle 21, tornerà infatti sul palcoscenico del Teatro Alighieri. L’evento è possibile grazie al sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Delle Variazioni Goldberg o, meglio, dell’Aria con 30 variazioni, in sol maggiore, BWV 988 si è scritto moltissimo: intanto a proposito delle combinazioni numeriche che la caratterizzano. L’Aria da cui tutto scaturisce, in tempo lento di Sarabanda, consta di 32 battute, così come il basso ostinato sulla cui ripetizione si dipanano le variazioni è formato da 32 battute; e tutto l’insieme è formato di 32 elementi – ché dopo le 30 variazioni l’aria ritorna a farsi sentire. Poi ci sono i canoni, collocati ogni tre variazioni, e l’insieme che si può suddividere in due macrosezioni speculari (a loro volta ulteriormente suddivisibili). Eppoi su quel “Goldberg” che dai primi dell’Ottocento si è imposto a definire l’opera, ma che è probabilmente frutto di un aneddoto pressoché infondato: sembra infatti che fosse il nome del clavicembalista del conte Keyserlingk il quale avrebbe chiesto a Bach di comporre per lui alcuni pezzi adatti a conciliargli il sonno.

Che le “Goldberg” non siano soporifere è fuori discussione. Piuttosto, come scrive David Fray – nel cui repertorio un posto speciale spetta a Bach, di cui recentemente ha inciso proprio queste Variazioni, per l’etichetta Warner di cui è artista esclusivo – si tratta di “un’opera immensa per proporzioni e ricchezza, ed è soprattutto un lungo viaggio la cui conclusione coincide con l’inizio. Sorge allora la domanda: si tratta davvero di una conclusione, o piuttosto di un perpetuo ricominciare, di un ciclo eterno che nulla potrà mai interrompere? E, del resto, davvero questa musica ha un inizio, una parte centrale e una fine? Non è forse, invece, il più bell’esempio di eternità in musica, di una dimensione in cui il tempo è abolito e tutti i tempi sono fusi in uno solo?”.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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