RAVENNA. Mercoledì 22 giugno, alle 21.30 nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo il monumento che il Kantor costruì sulle note di Federico II di Prussia.
Ventidue note bastarono a Bach per stendere le fondamenta di uno dei più ineguagliabili monumenti musicali di sempre. L’“Offerta musicale”, scritta nel 1747 tre anni prima di morire, nacque da una sfida: Federico II di Prussia, musicista di talento, volle mettere alla prova l’ingegno di Bach sottoponendogli un proprio tema da cui ricavare una fuga a sei voci. Bach fece di più e costruì una serie di Ricercari, Canoni e Fughe che sviluppavano il tema originario portandolo verso spazi mentali senza confini. Ravenna Festival ha chiamato a interpretare questo capolavoro Ottavio Dantone (clavicembalo e concertazione) e Accademia Bizantina, i massimi interpreti italiani del barocco (Alessandro Tampieri e Ana Liz Ojeda violini; Marco Massera, viola; Alessandro Palmeri, violoncello; Tiziano Bagnati, liuto; Marco Brolli, flauto traverso). L’appuntamento, mercoledì 22 giugno alle 21.30 nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, segna un’altra tappa nell’esplorazione della musica bachiana sotto la lente di Pier Paolo Pasolini, che al Kantor tedesco dedicò i suoi anni giovanili, trasportandolo poi nelle colonne sonore dei suoi film più importanti.
Flautista e compositore, Federico II, terzo re di Prussia, fu uno dei più famosi sovrani illuminati del XVIII secolo. La sua azione politica non fu mai separata dall’attività filosofica e artistica. Scrisse l’“Anti-Machiavelli”, un saggio (apprezzato anche da Voltaire) in cui tentò di superare le teorie contenute nel “Principe” e completò 121 sonate per flauto e continuo, concerti, sinfonie e marce militari. Frequenti furono gli scambi epistolari con Johann Sebastian Bach. Nel 1747, quando il compositore giunse a Postdam, Federico II lo convocò al Palazzo di Sanssouci per fargli suonare gli strumenti in suo possesso. Per vedere fino a che punto potesse spingersi l’arte di Bach, il sovrano gli propose un tema musicale molto complesso da lui stesso composto. Bach accettò la sfida di comporre una fuga a sei voci obbligate, ma si riservò la possibilità di completare il lavoro a casa. Tre mesi dopo, Federico II ricevette l’Offerta Musicale accompagnata da una dedica molto reverente: «Graziosissimo Sovrano, con la più profonda sottomissione dedico a Vostra Maestà un’Offerta Musicale, la cui parte più nobile proviene dalle Sue auguste mani». Si trattava di una delle vette più alte della storia della musica, un capolavoro della scrittura contrappuntistica in cui ascoltatore ed esecutori si immergono nelle complesse trame strumentali seguendo il suggerimento che Bach stesso propone nel Canon perpetuus: “Quaerendo invenietis”, cercate e troverete.
Ottavio Dantone ha intrapreso la carriera concertistica segnalandosi subito come il primo italiano ad aver ottenuto riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Profondo conoscitore della prassi esecutiva barocca, dal 1996 è il direttore musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989. Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina si è affermata come uno degli Ensemble barocchi più apprezzati. Negli ultimi vent’anni Dantone ha esteso la sua carriera alla direzione d’orchestra, anche in repertorio classico e romantico. Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999, proprio a Ravenna, con la prima esecuzione in tempi moderni del “Giulio Sabino” di Giuseppe Sarti. La sua carriera lo ha portato nei festival e nei teatri più importanti del mondo: la Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royal Versailles, Opera Zurich e London Proms.
Nel 2023 Accademia Bizantina festeggerà 40 anni di attività. La sua musica parte dall’origine (“AB”), ovvero dalle regole del linguaggio stilistico barocco, senza aggiungere, eliminare o trasformare, affidandosi ai suoni di strumenti antichi. Questo distintivo metodo interpretativo ha avuto inizio con l’arrivo, nel 1996, dell’attuale direttore Ottavio Dantone. Il suo sistema, forgiato da uno studio filologico costante, ha permesso all’Accademia Bizantina di diventare un’orchestra pronta ad accostarsi a qualsiasi repertorio, anche grazie al lavoro del konzertmeister Alessandro Tampieri. I concerti di Accademia Bizantina sono come un viaggio nel tempo, in equilibrio tra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, intuito e accuratezza stilistica, riconosciuti nei più prestigiosi teatri e festival del mondo quali Carnegie Hall e Lincoln Center (New York), Wigmore Hall e Barbican Centre (Londra), Théâtre des Champs Elysées (Parigi), Concertgebouw (Amsterdam), Pierre Boulez Saal / Staatsoper (Berlino), Elbphilharmonie Hamburg, Shangai Concert Hall e Walt Disney Hall (Los Angeles).
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: posto unico numerato 30 Euro (ridotto 26)
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