Un libro manifesto per accendere i riflettori su Cales

L'ultimo lavoro di Silver Mele

di Vincenzo Marano

“Cales” il grande oltraggio”. Un libro-manifesto che mette in risalto la passione antropologica di chi ama il territorio in cui è nato.  Lo scrittore di questo racconto è Silver Mele, laureato alla Federico II di Napoli, alla facoltà di lettere, con una tesi di archeologia sull’antica “Cales” a cui ha dedicato un libro-diario.

Mele è un  giornalista sportivo,  di penna e di fatto, visto che pratica il tennis di cui è stato campione della categoria dei giornalisti  ed è figlio del ciclista professionista, degli anni 60, Gigi Mele. L’amore per la storia delle “radici” nasce dalla famiglia. Anche suo padre era affascinato dal patrimonio millenario di cui era a  conoscenza. 

Silver, con il suo libro-denuncia, non si sofferma in un racconto nostalgico ma riporta alla luce il pensiero dell’Abate, Mattia Zona, scrittore e storico che nel 1820  si chiedeva il perché gli abitanti  del territorio non avessero a cuore le sorti dell’antica “Cales”. E Mele, attraverso un immaginario dialogo con l’Abate,  ripercorre  lo stato di abbandono in cui versa il  sito archeologico. Una città di 64  ettari su cui vivevano circa 60 mila abitanti,una città con un teatro, un anfiteatro da 15 mila posti  e due impianti termali.

Il teatro di Cales

Questo grande patrimonio, in larga parte, rientra nel comune di Calvi Risorta, a pochi chilometri a nord di Capua, sulla via Casilina, sotto il controllo della Soprintendenza alle Belle Arti di Caserta. E’ l’oggi che  viene analizzato dal giornalista, con una inchiesta- diario circonstanziata sullo stato in cui versa l’antica “Cales”,  una delle più importanti città del popolo degli Ausoni. “ E’ la più negletta e dimenticata, antichissima città della Campania, terra di senatori, di consoli, di artisti e di gladiatori-spiega con amarezza Silver Mele- .Tito Livio racconta che la città si estendeva su un territorio simile alla Pompei antica. Le tantissime necropoli, nel corso dei secoli sono state saccheggiate da tombaroli, tutto nella più totale indifferenza”.

E’ un libro che sottolinea l’assuefazione di un popolo impigritosi nel tempo ed incapace perfino di scuotersi. L’autore auspica di unire le forze culturali “per dedicare all’antica “Cales” il respiro che merita”. Il sacco millenario dei reperti archeologici trafugati si possono ritrovare ed ammirare nei musei di mezza Europa. La “Cales di oggi è immersa nel degrado e ricoperta da rovi e cumuli di immondizia. Il sogno, di chi vuol fare emergere questa antica città dall’oblio, sarebbe quello di vedere, in una sola direttrice archeologica, Cales- Reggia di Caserta- Pompei- Scavi. Il libro si nutre di una brillante prefazione dello scrittore, Maurizio de Giovanni. Pag. 308 edizioni  “Amazon“

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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