Bisogna saper perdere, ma soprattutto bisogna saper vincere

Filosofia di vita che andrebbe insegnata ai giovani

“Bisogna saper perdere” cantarono Lucio Dalla e i Rokes a Sanremo. Un messaggio importante perché saper perdere è importante. Dovrebbe essere una filosofia di vita da insegnare nelle scuole calcio e in tutti i settori giovanili. Ma si dovrebbe andare oltre. Bisognerebbe insegnare anche a saper vincere. Perché è altrettanto difficile. Chi mi conosce sa che sono stato sempre un profondo sostenitore della moderazione dopo una vittoria. L’esultanza è giusta, ma il rispetto dell’avversario è fondamentale. Perciò ho sempre sostenuto che bisogna “vincere, ma non stravincere”. Non è falsa modestia, ma la necessità, dimostrata dall’esperienza, di fare un sano bagno di umiltà per evitare l’ubriacatura che la vittoria può provocare. 

L’arte del saper vincere però non pare essere stata mostrata dopo le regionali abruzzesi. Sia il riconfermato governatore che Giorgia Meloni non hanno resistito al “piacere” di lanciare battute velenose o velenosette nei confronti degli sconfitti. Una delle cadute di stile maggiori sono i riferimenti a Pierluigi Bersani e Nichi Vendola. Evidentemente sia il governatore che la premier avevano accumulato tanta tensione che una volta raggiunto l’obiettivo hanno avuto bisogno di lasciarsi andare.

Ma dall’Abruzzo è un altro il segnale che arriva: al momento non c’è una compagine che abbia la forza per battere il centrodestra. Attorno al cosiddetto campo largo c’è ancora molto da lavorare. In merito è spietata, ma condivisibile l’analisi di Huffington post: a  sinistra c’è un problema: il Movimento mobilità i suoi se non annacqua la sua alleanza con il Pd. Se l’annacqua l’alleanza non c’è. A meno che non sia Conte a guidarla. 

In effetti in Abruzzo i 5Stelle sono andati male, risultato riconosciuto anche da Conte che però potrebbe essere un dei problemi principali. Secondo tutte le cronache politiche (ricostruzioni) il leader dei pentastellati vuole tornare a palazzo Chigi. Quindi vorrebbe essere lui il candidato del centrosinistra.  Ma servirebbero i voti. E, al momento, non pare averli. I 5Stelle non hanno la forza per essere la guida della coalizione. Se le cose non cambiassero prima o poi l’avvocato del popolo dovrebbe trarne le conseguenze e lavorare per la coalizione. Lo farà? E, soprattutto, avrà la forza di trascinare quella parte del suo elettorato allergico al PD o (Abruzzo docet) a una coalizione che non sia guidata da un pentastellato?

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.