Quando Cesena è copiata

Il festival del Cibo di strada è nato in città ed è la manifestazione gastronomica più imitata d'Italia

È la kermesse culinaria più imitata d’Italia. Adesso il cibo di strada è proposto in ogni dove. Ma il copyright è di Cesena. Tutto è nato da un’idea di Giampiero Giordani e la Confesercenti organizzò l’iniziativa. L’associazione allora era guidata da Paolo Lucchi. Le prime edizioni si tennero di fronte alla Malatestiana. Poi lo spostamento in piazza della Libertà, quindi in piazza del Popolo. E ora può essere inserita, a pieno titolo, tra le nostre eccellenze.

 

Anche perché il fil rouge però è sempre stato uno: la qualità. Parlare di cibo di strada è facile. Non altrettanto garantire un livello alto. E su questo la kermesse cesenate non ha mai tradito. Del resto quella organizzata dalla Confesercenti è un’iniziativa che va a braccetto con Slow food e quindi per forza deve essere di qualità. Questo è testimoniato anche dal contorno.

Il festival del Cibo di strada di Cesena non è solo gastro libidine. Ma anche incontri, seminari, laboratori, presentazione libri.

 

Ma, negli anni, è stato anche innovativo. Come, ad esempio, quando ha proposto lo  street food con Marco Cavallucci, storico chef della Frasca, che propose pochi piatti, ma squisiti. C’era una torta al cioccolato con una crema che era qualcosa di stratosferico.

Del resto era logico che Cesena potesse essere la capitale del Cibo di strada. La piadina, il nostro prodotto identitario, è uno street food per eccellenza, così come lo sono il tortello alla lastra oppure il pesce fritto nel cono, tutte pietanze sempre presenti nella kermesse cesenate.

 

Anche quest’ anno saranno rappresentati diversi paesi: dall’Ecuador al Belgio, dal Messico all’India, dalla Grecia al Giappone, fino al Marocco, al Perù e all’Argentina. Ci saranno naturalmente molte regioni italiane con i loro buonissimi cibi di strada, dall’Abruzzo alla Sicilia, dalle Puglie alla Toscana, fino alle Marche, alla Campania, alla Liguria e all’Emilia-Romagna. Oltre ai cibi di strada ci saranno birre, vini e bevande provenienti dai paesi partecipanti, la “Bottega del Caffè del Mondo”, la “Street Food Truck Area” e tanto altro ancora.
Il Festival sarà arricchito anche da incontri, Talk Food, degustazioni, esposizioni, animazioni, musica, teatro di strada e officine gastronomiche con laboratori veri e propri sul cibo di strada nel Mediterraneo e nel mondo. Ci sarà anche il Mercatino dei Presidi Slow Food e, in collaborazione con “Città del Gusto Romagna”, sabato 7 e domenica 8 ottobre, al Foro Annonario, i vini delle migliori cantine del Piemonte presenti nelle guide di Gambero Rosso.

 

Questo post è stato letto 161 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.