Sull’antifascismo è rottura al centro

Nasce un gruppo moderato che potenzialmente potrebbe avvicinarsi al Pd. E Cesena siamo noi si fa scavalcare a sinistra dai 5Stelle

E adesso? Difficile immaginare cosa succederà, ma l’impressione è che ricomporre i cocci sarà molto difficile. E, forse, era un passaggio prima o poi da mettere in conto. Per lo meno da quando, sul caso Dionigi, Casali era diventato il leader indiscusso di Libera.

Sta di fatto che mentre a livello nazionale a dividersi è il centrosinistra, a Cesena i problemi emergono nel centrodestra. Non sono pochi quelli che sostenevano che il fuoco covava sotto la cenere e che per l’accensione era solo questione di tempo. La miccia è stato il regolamento sulle norme antifascista. Il centrodestra era per il no. Contestava il regolamento. Una posizione affidata a Spinelli che l’aveva portata avanti con forza e alzando ripetutamente la voce in commissione.

Ma all’ultimo momento il colpo di scena  Gilberto Zoffoli. Momento e soprattutto l’argomento erano troppo ghiotti. Ed allora ha presentato un emendamento  (poi accolto) che ha spiazzato il gruppo (Libera) mettendo in forte imbarazzo Casali e Spinelli. Soprattutto perché Zoffoli ha partecipato alla riunione dei capigruppo ed è intervenuto in autonomia distinguendosi dal gruppo di appartenenza, anche fisicamente. L’impressione è  che abbia sancito la rottura definitiva dell’alleanza elettorale del 2014.

Per la cronaca al momento del voto Il gruppo di Libera ha abbandonato l’aula così come ha fatto “Cesena siamo noi” che così si è fatta scavalcare a sinistra dai 5Stelle che hanno votato a favore facendo segnare un punto a proprio favore nella battaglia in corso in quell’area.

Però ormai il regolamento viene in secondo piano. Quello che è successo ieri è importante dal punto di vista politico. La  distinzione di Zoffoli  e quella del Pri (documento inviato nel primo pomeriggio) da Libera Cesena, definisce ora due espressioni del centrodestra cesenate:  quello moderato e laico (Zoffoli ed il Pri) e quello populista in salsa leghista (Casali, Spinelli e Cl). Resta poi da capire cosa faranno i Libdem.

In realtà non è altro che l’esplicitazione dell’accordo che ha portato Casali a diventare capogruppo durante la vicenda Dionigi. Quello siglato tra Casali, Celletti e Patrizia Ricci, con Cielle al traino. Verrebbe da dire che ha potuto più l’antifascismo moderno più di tante modernità da tweet e post.

Ma il vero quesito è cosa succederà adesso. Mai dire mai, ma l’impressione è che nel centrodestra si siano restituiti foto e regali e che ci possano essere le condizioni per  apparecchiare il tavolo per costruire a Cesena quell’alleanza che a livello nazionale è un desiderata. Una squadra che va dal centro (Pri, Psi e esponenti di Forza Italia) a sinistra. A Mdp stanno arrivando diversi  segnali concreti.

Che ci fosse questo tentativo era nell’aria. Più difficile pensare che succedesse così in fretta. Di solito è il bilancio a sancire questi accordi. Questa volta è stato l’antifascismo moderno che ha potuto più di tante modernità da tweet e post.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.