Non è solo colpa della Regione, anzi
CESENA. Si delinea la creazione di un gruppo leader in Europa, che svilupperà a Trieste un terminal a servizio del sistema mare-ferro dei paesi dell’Europa centro orientale. Con questo investimento Trieste ritrova il bacino naturale di sbocco Centro-Nord europeo. Potrebbe essere una buona opportunità anche per la Romagna. Il problema è che manca un tassello: il collegamento stradale, la Romea bis. Ovvero la Ravenna Mestre che altro non è che la una delle parti mancanti al progetto della E55. Sarebbe anche un segmento che farebbe dialogare direttamente il porto di Ravenna con quello di Trieste facendo diventare quel territorio uno degli assi portanti dell’economia italiana. Invece si ha la netta impressione che quello resterà sempre un sogno di mezza estate e per spostarsi sarà conveniente passare da Bologna anche se dovendo fare molti chilometri in più.
Un caso? A pensare male si fa peccato, ma quasi sempre ci si indovina diceva Giulio Andreotti, uno che non parlava mai per caso. Della Romea bis se ne parla da tanto tempo, così come della Mestre-Civitavecchia. Per portare avanti il progetto sarebbe servita più determinazione da parte della Regione. Ma non tutta la colpa può essere attribuita a Bologna. Dalla Romagna non è arrivata la spinta necessaria. Non è mai stata fatta squadra, ritenendo che fosse un problema di qualcuno. Invece è un asse che porterebbe vantaggi a tutti. Anche al Riminese che potrebbe contare un collegamento stradale veloce con l’Europa dell’est. Anche a Forlì. Pensate al vantaggi che potrebbe avere Villa Selva se ci fosse la Romea bis e il collegamento veloce della zona industriale di Forlì con la E45. Lo stesso dicasi per il Rubicone che potrebbe far fruttare al meglio il proprio casello autostradale. Naturalmente senza parlare di Cesena che sarebbe lo snodo.
Questa è l’ennesima dimostrazione che non serve la Regione Romagna, ma è fondamentale un sistema Romagna. Potrebbe essere il provincione, oppure l’area metropolitana. Andrebbe bene tutto, l’importante è che sia un punto dove fare sintesi evitando che ognuno vada per conto suo. Prendiamo gli aeroporti. Non è vero che Forlì e Rimini non possono convivere. Possono farlo se dialogano. Se diventano complementari possono essere l’alternativa di Bologna, se si faranno concorrenza rischieranno grosso entrambi con soddisfazione del Marconi.
Identico ragionamento può essere fatto per i rapporti con la Regione. Se ogni territorio guarderà ai propri interessi la tanto vituperata visione bolognacentrica non potrà mai essere smantellata. Ma non per cattiva volontà degli amministratori regionali. Loro sono bravi a fare il pesce in barile, ma non è nemmeno colpa loro se sono chiamati solo a dover appoggiare progetti di secondo livello. Del resto la storia dimostra che quando c’è coesione i risultati si ottengono: Ausl unica, università e Ridracoli lo dimostrano.
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