Due sezioni con foto e documenti
CESENA. Torna la Festa dell’Unità di Cesena. Dal 15 al 25 luglio, l’area verde del Parco giochi Frutipapalina sarà, ancora una volta, lo spazio per eventi, dibattiti, musica, ristorazione. Oltre ai vari spettacoli, dibattiti e intrattenimenti, l’edizione 2021 (anno del centenario dalla nascita del Partito Comunista) vedrà l’allestimento a cura della Fondazione Radici cesenate di una mostra fotografica e documentale per raccontare la storia del Pci, dalla fondazione allo scioglimento, in Emilia-Romagna e a Cesena.
Si articolerà in due aree. La prima è stata prodotta dagli istituti storici della Resistenza regionali, mentre la seconda riguarda la storia del Partito Comunista cesenate. Lo slogan è “Partecipare la democrazia”.
Il Pci del resto ha sempre ritenuto fondamentale la partecipazione popolare, coinvolgimento che portava le persone che durante il giorno andavano nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche ad impegnarsi di sera trasformandosi in propagandisti politici, in dirigenti delle sezioni. Cesena era articolata in oltre cinquanta sezioni territoriali, quasi sempre in tutte si svolgevano le feste dell’Unità.
In Emilia-Romagna il Partito Comunista crebbe e si radicò più che altrove. Successe anche Cesena dove il Pci fu importante fin dal periodo della clandestinità. C’erano tantissimi attivisti clandestini e anche per questo ci furono gli arresti, i condannati, i confinati. Agli anni della clandestinità e ai comunisti cesenati nella resistenza la mostra dedica ampio spazio sia con foto che con documenti.
Testimoniate anche le tappe della storia comunista nella città malatestiana si trovano anche nel ruolo avuto dai membri del Pci nella ricostruzione. La città che usciva dalla guerra era quella Cesena dell’800, contadina, di un’agricoltura arretrata, fatta solo di mezzadria. Le fabbriche, a parte l’Arrigoni e poco altro, erano inesistenti.
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