Fascismo e razzismo non sono spariti

Le ultime affermazioni di Orban sono ripugnanti

di Gian Paolo Castagnoli

Ogni giorno salta su qualcuno a pontificare che parole come fascismo e razzismo vanno tolte dal vocabolario del dibattito politico, perché sono roba del passato, vengono usate strumentalmente per denigrare l’avversario e non aiutano a ragionare.
Poi ogni giorno ascolto parole che non si possono definire in alcun altro modo se non razziste e fasciste e non dirlo non aiuta a farle scomparire, anzi ci anestetizza davanti a cose a idee mostruose a cui non si deve mai fare l’abitudine. Anche perché la storia insegna che a passare dalle parole e dalle idee alle azioni mostruose basta un attimo.

Ed è stupido cullarsi sugli allori pensando “mica torneranno le leggi razziali e l’olio di ricino”. Come se dovessimo preoccuparci del rischio che si ripetano gli orrori del passato solo se indossano lo stesso abito. Come se un novello Hitler senza baffetti fosse meno Hitler. Come se un novello Mussolini ma senza la mascella volitiva fosse meno disastroso di quello che devastò l’Italia. Come se un partito non fosse fascista perché sul suo stemma non ha più il fascio littorio.


Come si fa a dire che non bisogna usare le parole razzismo e fascismo quando il presidente dell’Ungheria Orban dichiara che “gli ungheresi non vogliono diventare una razza mista”? Bisogna tornare ai tempi della propaganda nazista di Goebbels per trovare dichiarazioni del genere!
E come si può non capire che sono ripugnanti e pericolosi politici che qui in Italia guardano con ammirazione uno che ha idee di questo tipo, così come dicevano fino all’altro ieri che gentaglia come Putin e Trump erano modelli a cui ispirarsi?


Per quel che mi riguarda, Orban è uno schifoso razzista e fascista. Idem un sacco di esponenti delle inguardabili destre italiane, che nelle dimensioni di consenso elettorale che hanno raggiunto sono una anomalia allarmante, senza eguali nelle altre democrazie.
Chi dice che non vanno usati termini come fascismo o razzismo, che invece vanno usati in modo chiaro e duro quando occorre farlo, o vive sulla luna o ha interesse a stendere una cortina fumogena per fare avanzare qualcosa di terribile che abbiamo sotto il naso ormai quotidianamente.


Dopo quella porcheria detta da Orban, ripeto che è una vergogna che restino dentro l’Unione Europea Paesi guidati da certi leader che sono completamente fuori dal perimetro delle civiltà democratiche fondate sui diritti umani e sulla tutela delle minoranze e delle libertà. Serve urgentemente un’opera di bonifica, prima di tutto delle nostre teste e delle nostre coscienze individuali, e poi della politica e delle organizzazioni internazionali a cui le comunità democratiche aderiscono, che non possono continuare a riempirsi di cavalli di Troia pieni di loro nemici pronti a metterle a ferro e fuoco.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.