Qualità. Questa, oltre a ricerca e innovazione, dovrebbe essere la parola d’ordine della nostra economia. E poco importa se è composta soprattutto da una rete di piccole e medie imprese. Non è detto che il piccolo non debba cercare la qualità. Anzi è sempre più indispensabile in momenti che per l’economia sono sempre più selettivi.
La qualità è quella che cerca anche la nuova fiera di Cesena. Quella targata Renzo Piraccini, manager che ha sempre fatto parte del gruppo degli innovatori. Piraccini e il suo staff sono consapevoli che per far diventare quella di Cesena la numero uno delle fiere medio piccole bisogna, per l’appunto, passare dalla qualità. Iniziative generalistiche sono inutili. In questa direzione si promette di andare “Solo Romagnolo”, la kermesse programmata per febbraio e che sarà una passerella dell’enogastronomia romagnola. L’idea è molto buona, ma va declinata bene. Ha tutto per diventare un salone del gusto in salsa romagnola. Fra l’altro la presenza in Cda di Lorenzo Tersi è il passaporto per garantire la presenza dell’enologia di qualità.
Lo stesso dovrà succedere per il cibo e per la birra. Insomma, se le scelte saranno oculate “Solo Romagnolo” potrà diventare una sorta di bollinatura per la nostra enogastromia. E potrebbe essere la spinta per fare un triciclo con Casa Artusi e Eataly. Se, invece, si faranno scelte più generaliste saremo di fronte all’ennesima kermesse enogastronomica che non toglierebbe e non aggiungerebbe niente ad un panorama già piuttosto ricco.
Interessante è anche l’idea di “esportare” la kermesse, in piena stagione turistica, a Cesenatico. In estate la Riviera è una vetrina molto importante per la valorizzazione dei nostri prodotti. E offre una opportunità che non sempre è stata sfruttata in maniera adeguata.
Qualche dubbio invece c’è sulla data in cui verrà fatta. Niente contro febbraio. Ha solo una controindicazione: in città non ci sono altre manifestazioni. Mentre sarebbe interessante abbinare la kermesse ad altre iniziative. Non devono essere per forza di tipo enogastronomico. Anzi, andrebbero bene quelle di tipo culturali. Offerta gradita a quel tipo di turista che può essere richiamato da una fiera di questo tipo che punti sulla qualità.
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